Alloggi per gli universitari: “Non lasciamo i nostri giovani in balia del libero mercato”

Posted On 11 Mar 2024
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Prendendo spunto dell’intervento in Commissione Consigliare del Rettore dell’Unirsm, il Segretario CSdL Merlini, oltre a condividere la richiesta di dotare l’ateneo sammarinese degli strumenti necessari per un suo ulteriore sviluppo, solleva il problema dei tanti studenti sammarinesi che nelle università fuori territorio hanno grandi difficoltà nel trovare una sistemazione

RSM 11 marzo 2024 – L’audizione nella Commissione Consigliare di fine febbraio del Rettore dell’Università degli Studi di San Marino Prof. Corrado Petrocelli è stato uno degli argomenti trattati nell’ultima puntata di “CSdL Informa” dal Segretario CSdL Enzo Merlini, che ha preso spunto da alcuni passaggi del progetto di sviluppo 2007-2010 che la Confederazione ha elaborato e messo a disposizione dell’intero paese.

“In quello studio si parlava dello sviluppo dell’Università non solo come fattore culturale – ha puntualizzato Merlini – ma anche come elemento propulsivo dell’economia. Università che ha raggiunto numeri importanti: lo stesso Rettore ha ricordato come siamo passati in otto anni da circa 240 studenti agli oltre 1.000 attuali. Considerando anche i master ed i corsi di specializzazione, si superano i 2.000 iscritti.

Il Prof. Petrocelli ha quindi rilevato l’assenza di risorse economiche da parte dello Stato per dare le gambe al progetto di sviluppo dell’Università, in primis risolvendo il problema degli alloggi: nel nostro Paese non ci sono strutture specifiche adibite all’ospitalità degli studenti, che darebbero la possibilità a San Marino di diventare una città universitaria. Se l’Unirsm deve costituire uno dei motori dello sviluppo, bisogna creare le condizioni infrastrutturali perché ciò avvenga.

Condivido in pieno quanto dichiarato dal Rettore rispetto alle problematiche dell’Università sammarinese. Va rilevato altresì come sia doveroso aiutare i giovani studenti universitari cittadini e residenti a San Marino, la maggior parte dei quali frequenta atenei fuori confine.

Gli unici aiuti economici alle famiglie consistono unicamente nella deduzione dalla dichiarazione dei redditi dell’importo delle tasse di iscrizione e dell’affitto; per i redditi più bassi potrebbe risultare impossibile o solamente parziale, dato che sotto una certa soglia non si pagano imposte. Occorre offrire un sostegno maggiore e più mirato, e l’ICEE dovrebbe servire anche a questo, al fine di garantire effettivamente il diritto allo studio anche alle famiglie meno abbienti.

Per i giovani che vanno prevalentemente in certe università fuori territorio, sarebbe opportuno non lasciarli al libero mercato, il quale a volte non consente nemmeno di trovare gli appartamenti: in alcune città sono addirittura costretti a trovare alloggi in nero. Lo Stato dovrebbe fornire un aiuto concreto a questi giovani e alle loro famiglie, consentendo loro di portare a termine il percorso di studi nel migliore dei modi. Di questa tematica non se ne parla mai; la recente audizione del Rettore della Unirsm mi ha offerto lo spunto per riprendere la questione”.

CSdL