Accordo di associazione UE, i tempi annunciati non sono stati rispettati

Posted On 12 Mar 2024
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Dopo l’uscita di Rete dal Governo, la legislatura è proseguita per perfezionare l’accordo di associazione all’UE. La parafatura era stata annunciata tra fine gennaio e inizio febbraio, ma così non è stato, per cui è bene andare al voto prima possibile. Nella serata informativa del 29 febbraio, le argomentazioni addotte vertono prettamente sulla convenienza e necessità di portare a termine il percorso; mancano del tutto le ragioni ideali, che hanno un valore fondamentale

RSM 12 marzo 2024 – Quando a inizio dicembre 2023 era stata dichiarata chiusa la trattativa per l’accordo di associazione con l’Unione Europea, il Segretario di Stato Luca Beccari aveva annunciato che occorreva attendere i tempi per le traduzioni nelle diverse lingue e che si sarebbe arrivati alla parafatura tra fine gennaio e inizio febbraio. In quella fase, ritenendo attendibili queste affermazioni, il Segretario CSdL Enzo Merlini aveva sostenuto che, dopo la crisi politica con l’uscita di Rete, le ragioni per il proseguimento della legislatura, ovvero addivenire anche alla firma ed alla ratifica, erano fondate.

Ma lo scenario è completamente cambiato; a tutt’oggi non conosciamo ancora le tempistiche della parafatura, tanto meno è possibile ipotizzare quando il percorso istituzionale potrà essere completato. Peraltro, il testo non è ancora visionabile.

“Oggi ci viene detto che per completare tutte le traduzioni potranno volerci ancora alcuni mesi” ha commentato Enzo Merlini a ‘CSdL Informa’. “Visto che i tempi annunciati non sono stati rispettati e che, come già detto in varie occasioni, un Paese democratico non può essere governato solo attraverso la Decretazione perché la maggioranza consigliare non è più in grado di approvare le leggi, è il caso di concludere la legislatura il prima possibile.”

“Il Segretario Beccari – ha proseguito Enzo Merlini – ha chiesto di prevedere nel Decreto di scioglimento del Consiglio la possibilità che lo stesso Consiglio si possa comunque riunire, così come la Commissione preposta e la Commissione mista, per valutare i contenuti dell’accordo e procedere alla firma. Suppongo che la ratifica sarà sottoposta al Parlamento che scaturirà dalle nuove elezioni.

Non avere ancora la data in cui il testo sarà definitivo e si potrà firmare è un grande problema, che fa nascere molti dubbi a diverse persone e alimenta le opinioni contrarie. Questo si è percepito chiaramente anche nella serata informativa del 29 febbraio, la prima di un nuovo ciclo di tre incontri con la cittadinanza.

La buona notizia data in quell’occasione dal Segretario Beccari è che il Parlamento Europeo, e quindi anche la Commissione, avranno pieni poteri fino ad ottobre; infatti, anche se le elezioni europee si terranno a giugno, il nuovo Parlamento e la nuova Commissione non si insedieranno fino ad ottobre prossimo.”

“Non si può dire in dicembre che a febbraio sarà tutto pronto e arrivare a marzo senza sapere quando i testi si potranno visionare”, ha ulteriormente puntualizzato il Segretario CSdL. “Vanno bene le serate informative organizzate, ma la tabella di marcia che dovrebbe essere predisposta dalla Commissione Consiliare e dal Consiglio, per tutti i vari adempimenti, ancora non è definita.

A mio avviso, quello che è mancato in questa ultima serata, così come in quelle precedenti, è che non si è entrati nel dettaglio dei singoli punti, anche se qualche elemento è trapelato e verrà approfondito nei prossimi appuntamenti. Le argomentazioni portate vertono prettamente sulla convenienza e necessità. Anch’io convengo che occorra arrivare a questo accordo per utilizzarne tutte le opportunità economiche e le possibilità di sviluppo che si creano.

È mancato però completamente l’elemento ideale. È giusto chiedersi come l’opinione pubblica veda l’Unione Europea, ovvero se sia un ‘guazzabuglio’ dal quale è meglio stare lontani, oppure – nonostante tutte le difficoltà e le divisioni che ci sono – il modello del multilateralismo sia comunque preferibile. Anche se si tratta di Associazione e non di adesione, e quindi San Marino non sarà rappresentato all’interno degli Organismi dell’UE, condivido la seconda opzione.

Per me anche queste ragioni ideali sono molto importanti e mi rammarico del fatto che non vengano poste in evidenza. Impostare l’illustrazione dell’Accordo solo sulla convenienza o sulla necessità, come un passaggio obbligato da compiere altrimenti il paese rischia di avere più problemi che opportunità, mi sembra riduttivo.”

CSdL