Assestamento di bilancio: poche luci e tante ombre

Posted On 20 Set 2023
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I provvedimenti a sostegno dei redditi da lavoro e pensione sono urgenti, ma non per Governo e maggioranza

RSM 20 settembre 2023 – Di fronte all’emergenza carovita, la politica dei redditi è ancora la cenerentola del Governo, tanto che il tema centrale di questo assestamento di bilancio sono state le residenze fiscali non domiciliate, che sono state rese inapplicabili, almeno per il momento, visto che sul nostro territorio non sono presenti strutture alberghiere a cinque stelle; è comunque un passo avanti. La nostra battaglia continuerà anche nella prossima legislatura affinché questa possibilità venga definitivamente cancellata.

Una risposta importante, anche se l’effetto concreto dobbiamo ancora analizzarlo, è invece arrivata con l’incremento del contributo dello Stato sugli interessi relativi ai mutui prima casa.

Al contempo, è inadeguato l’aumento degli assegni familiari “concesso” dalla maggioranza; cresceranno solo del 10% dal prossimo anno, contro il 30% circa del dato inflativo rispetto all’ultima revisione, risalente al lontano 2009. Continueremo a chiedere che tale percentuale venga aumentata in maniera significativa, affinché possa rappresentare un sostegno efficace alle famiglie con figli. È doveroso riconoscere che questi ultimi due interventi sono stati adottati grazie ad emendamenti proposti dall’opposizione, mentre altri sono stati respinti.

Nessuna risposta è stata data alla perdita generalizzata del potere d’acquisto per tutti i redditi da lavoro dipendente e da pensione, che dal 2021 hanno perso il loro valore reale tra i 10 ed i 15 punti percentuali, a seconda degli aumenti che siamo riusciti ad ottenere con i contratti di lavoro rinnovati.

La maggioranza ha dunque sprecato l’ennesima occasione per ridare ossigeno alle condizioni economiche delle famiglie e dei cittadini, alle prese con l’inflazione più alta degli ultimi decenni. Questa perdita deve essere assolutamente recuperata attraverso interventi pubblici mirati, come è avvenuto in molti paesi europei, con particolare attenzione ai redditi più bassi, che subiscono maggiormente gli effetti dell’inflazione.

Disatteso anche l’impegno, che l’Esecutivo si era assunto nell’unico incontro sulla politica dei redditi, di modificare le modalità di accesso al reddito minimo familiare, percepito da pochissime persone, quando ne avrebbe necessità una platea ben più vasta di cittadini in serie difficoltà economiche.

Mentre per i mutui qualcosa si è fatto, sugli affitti i cittadini sono lasciati in balia di aumenti spropositati. In pochi sono in grado di accendere un mutuo e quindi l’affitto è una scelta obbligata, che si scontra anche con la penuria di immobili, che i proprietari non mettono a disposizione. Occorrerà porre fine anche a questa stortura.

Nessun interesse concreto è stato dimostrato al problema della bassa natalità; in questa direzione, occorrono sostegni economici specifici alle famiglie, a partire dalla significativa maggiorazione degli assegni familiari e assicurando la piena fruizione dei diritti legati alla maternità e ai congedi parentali retribuiti anche per le donne disoccupate o che si trovano in condizioni di precarietà lavorativa.

È altresì passato nel dimenticatoio il tema dei costi delle utenze domestiche, aumentati da tempo in modo esponenziale, per le quali abbiamo chiesto di rivedere i nuovi criteri adottati per gli scaglioni di consumo. Sono tutt’altro che equi, tanto che penalizzano i cittadini e le famiglie che realizzano minori consumi e che mettono in pratica il risparmio energetico. Inoltre, occorre tenere conto della composizione dei nuclei familiari, come la presenza di persone disabili.

Continueremo a rivendicare nel confronti del Governo e del Consiglio Grande e Generale una politica dei redditi che aiuti i cittadini e le famiglie più in difficoltà in una congiuntura economica così sfavorevole. Non possiamo perdere quello che sarà verosimilmente l’ultimo treno per mettere in atto i provvedimenti necessari ai lavoratori ed ai pensionati prima della fine della legislatura, ovvero all’interno del bilancio previsionale per il 2024.

Enzo Merlini – Segretario Generale CSdL