Sanità pubblica da salvaguardare! Riunito il Direttivo CSdL sulla situazione del sistema sanitario

Posted On 27 Giu 2023
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La medicina di base deve essere il primo baluardo della prevenzione e delle cure. Va aumentato il numero dei medici di base per diminuire i pazienti pro-capite. La spesa sanitaria è in costante aumento, occorre evitare gli sprechi. Per esami diagnostici e visite specialistiche vanno ridotti i tempi di attesa, in certi casi troppo lunghi, che spingono i pazienti verso la sanità privata. Occorre un progetto complessivo sulla sanità con la partecipazione delle parti sociali

RSM 27 06 2023 – Una panoramica della situazione e delle problematiche della sanità sammarinese è stata tracciata nella riunione di ieri del Direttivo della Confederazione Sammarinese del Lavoro. L’ampio dibattito che si è sviluppato è stato preceduto dalla presentazione di un documento elaborato da William Santi, Segretario Confederale, ed Antonio Bacciocchi, Segretario FUPI, che delinea il quadro sammarinese e riporta alcuni dati significativi, resi noti dall’Authority Sanitaria qualche mese fa.

A San Marino l’aspettativa di vita è fra le più alte al mondo; per le donne è pari a 86,9 anni, e per gli uomini ad 83, con una media di 84,9 anni. È una buona notizia, ma va tenuto conto che vi è un numero crescente di persone con malattie croniche, con più patologie e con la necessità di varie terapie. Le prime tre cause di morte dal 2005 al 2021 sono rispettivamente le malattie del sistema circolatorio, i tumori e le malattie del sistema respiratorio.

In tal senso, è necessario calibrare e verificare attentamente l’appropriatezza delle strutture, della strumentazione, del personale e dei servizi dell’ISS per dare risposte adeguate alle principali patologie che colpiscono la popolazione sammarinese e alle conseguenze dell’aumento dell’aspettativa di vita, tra cui un bisogno crescente di assistenza sanitaria.

Nel 2021 i cittadini assistiti dall’ISS erano 33.785, di cui 16.705 uomini e 17.080 donne, più 1.299 soggiornanti che portano il totale a 35.084, così suddivisi: 30.581 seguiti dalle cure primarie e 4.028 dal servizio di pediatria. Gli over 65 anni sono il 24% del totale.

Gli assistiti ISS sono ripartiti nei tre centri sanitari su 19 medici di base: le norme prevedono che abbiano un range di pazienti che va da un minimo di 1.300 ad un massimo di 1.600; ma quasi tutti superano il limite massimo dei 1600 assistiti, fino ad arrivare in alcuni casi a oltre 1800. Ciò mette fortemente in discussione la qualità della risposta ai bisogni dei cittadini, soprattutto in tema di prevenzione alle malattie, con forti difficoltà anche nello svolgimento delle visite domiciliari.

Il medico di base deve essere messo nelle condizioni di costituire il primo baluardo della prevenzione, avendo il tempo necessario per poter visitare il paziente in maniera approfondita, se necessario anche a domicilio. Per realizzare questi obiettivi è condizione indispensabile ridurre il numero degli utenti pro-capite, distribuendo i pazienti tra un numero maggiore di medici di base.

I medici del sistema sanitario sammarinese sono in totale sono 191, che portano la RSM ai primi posti in Europa nel rapporto fra medici e abitanti dopo Grecia e Monaco (non sappiamo però se i Medici convenzionati che svolgono la loro opera a tempo parziale sono considerati per intero); gli infermieri sono 284, numero che colloca San Marino al 21° posto in Europa, vicina comunque alla media continentale.

La spesa sanitaria totale per l’anno 2020 è stata di 116 mln, corrispondente al 9% al PIL; in Italia è pari al 6,4% del PIL. La spesa pro-capite a San Marino è stata, per il 2021, pari a € 2.523 (sanità pubblica), € 345 (sanità privata), per un totale di € 2.878. Non sappiamo come sia stato quantificato l’importo della spesa per la sanità privata: temiamo sia sensibilmente più elevata ed in costante crescita. Infatti, la spesa pubblica per i farmaci con ricette gratuite è passata da 5,9 mln nel 2011 al picco di 8,2 mln nel 2016, per poi ridursi gradualmente fino ad arrivare ai 5,8 mln nel 2021.

La spesa sanitaria a carico del bilancio dello Stato da anni registra una costante tendenza all’aumento, anche in ragione del progressivo invecchiamento della popolazione residente; è quindi indispensabile, oltre che garantire il necessario stanziamento di risorse pubbliche verso l’ISS, un migliore utilizzo della spesa, evitando sprechi, investimenti o prestazioni non appropriati.

In tema di farmaci, si è determinata una situazione penalizzante per gli assistiti, in primis i pensionati che hanno maggiori problematiche di salute; infatti spesso i medici, al posto dei farmaci gratuiti presenti nel prontuario farmaceutico, prescrivono integratori a pagamento, solitamente costosi, e ciò determina un forte esborso che contribuisce ad accrescere le difficoltà economiche delle famiglie, già colpite da una inflazione che permane a livelli molto alti e che ha indebolito il potere d’acquisto delle pensioni e delle retribuzioni.

Critico è ancora l’accesso agli esami diagnostici ed alle visite specialistiche: per alcune i tempi di attesa occorre aspettare diversi mesi. Questa situazione va corretta quanto prima, in quanto la tempestività della diagnosi e del trattamento in medicina fanno la differenza tra la possibilità di guarire e quella di compromettere irrimediabilmente lo stato di salute. Inoltre, induce i pazienti a rivolgersi alla sanità privata e ciò non è accettabile.

È necessario ampliare la collaborazione con le strutture medico-ospedaliere delle aree limitrofe, per ridurre la distanza in caso di spostamenti in strutture fuori territorio, in particolare quando è necessario il ricovero ospedaliero. La gestione politica, sanitaria e amministrativa dell’ISS nel corso degli anni è stata molto frammentaria e al di fuori di un progetto organico e coerente; i vari governi hanno affidato la direzione generale dell’Istituto a diversi dirigenti e ai loro collaboratori che non hanno assicurato una linea di continuità.

Per la CSdL è indispensabile mettere mano ad un progetto complessivo della sanità sammarinese, attraverso un confronto a tutto campo che coinvolga anche le parti sociali e i soggetti più rappresentativi della società; un progetto di lungo termine che affronti anche il nodo di quali servizi sanitari possiamo erogare direttamente presso l’ISS e per quali invece, dobbiamo rivolgerci fuori territorio, avvalendosi di convenzioni con le migliori strutture, possibilmente del circondario.

L’obiettivo è salvaguardare e consolidare il carattere universalistico del nostro sistema sanitario, pilastro centrale dello stato sociale, garantendo una sanità pubblica di qualità, in grado di fornire prestazioni tempestive ed efficaci, potenziando fortemente le politiche di prevenzione delle malattie per assicurare un livello di salute e benessere ottimale nelle diverse fasi della vita.

CSdL

 

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