I Sindacati sammarinesi al Comitato Esecutivo della CES: no alle politiche di austerity in Europa

Posted On 27 Mar 2024
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Sembrano riemergere nell’ambito del nuovo patto di stabilità: incideranno soprattutto sui Paesi più indebitati, e saranno verosimilmente collegati ad una nuova stretta su salari, pensioni, previdenza sociale e servizi ai cittadini. Tutti i sindacati della CES hanno votato questa risoluzione per respingere l’austerity. Secondo l’ex premier italiano Mario Draghi, la competitività non deve essere un fattore di regresso dei diritti sindacali. La transizione ecologica (Greenn Deal) non può tradursi in un’ulteriore riduzione del reddito delle fasce più deboli

27 marzo 2024 – Una delegazione dei sindacati sammarinesi composta dal Segretario Generale della CSdL Enzo Merlini, dal Segretario Generale aggiunto della CDLS Gianluigi Giardinieri e dal Segretario Generale di USL Francesca Busignani ha rappresentato il movimento sindacale di San Marino alla riunione del Comitato Esecutivo della CES (Confederazione Europea dei Sindacati) che si è tenuta a Bruxelles il 26 e 27 Marzo. Una riunione di rilevante importanza per il movimento sindacale europeo: nel corso della sessione si sono infatti affrontate tematiche che hanno visto innumerevoli interventi dei presenti e deliberazioni che contrassegneranno l’azione sindacale europea per il prossimo futuro.

Tra i grandi temi affrontati nel corso della riunione merita di essere sottolineato l’intervento dell’ex Primo Ministro italiano Prof. Mario Draghi, oggi consulente incaricato dalla Commissione Europea per la tematica della competitività dell’industria UE. Dopo una breve introduzione che ha delineato l’ambito nel quale si svolge il suo incarico, largo spazio è stato riservato alle domande dei rappresentanti dei sindacati europei. Il Prof. Draghi è stato sollecitato in più interventi a non ritenere la competitività  come fattore di possibile regresso dei diritti sociali, sindacali e contrattuali; sottolineata inoltre la necessità di restituire un concreto potere di acquisto ai salari ed agli stipendi europei.

Tra gli ospiti della riunione del Comitato Esecutivo va citato anche il commissario Europeo per l’occupazione e gli affari sociali, il lussemburghese Nicolas Schmit. Nel tracciare un bilancio del lavoro svolto in questa legislatura UE e delle attività incompiute, è rilevante citare quale elemento positivo la regolamentazione dei distacchi transfrontalieri, recentemente recepita anche a San Marino nell’ambito dell’Accordo Tripartito. Grande incompiuta è invece la normativa sugli appalti, prevalentemente pubblici, basati sul minor prezzo senza tenere in debita considerazione i diritti contrattuali e sociali dei lavoratori: il risultato è che troppo spesso le imprese che non rispettano tali diritti si aggiudicano appalti riducendo al minimo il costo del lavoro.

Uno spazio rilevante dei lavoro è stato dedicato agli effetti del cosiddetto “Green Deal”: forti critiche sono state espresse per il fatto che, in alcuni Paesi, non sono stati controbilanciati dal mantenimento dei livelli occupazionali e dalla riqualificazione di ampi settori industriali ed economici nonché dei lavoratori ivi occupati. I lavori del Comitato Esecutivo della CES hanno visto la presenza a Bruxelles, di fronte al Parlamento Europeo, di una folta delegazione di agricoltori che hanno fatto sentire forte e chiara ai vertici UE la loro protesta. La CES ha confermato gli obiettivi di carattere generale della transizione ecologica ma non possono concretizzarsi in una ulteriore riduzione del reddito delle fasce più deboli mentre le multinazionali continuano ad arricchirsi sempre di più.

Tra le varie risoluzioni che sono state approvate dal Comitato Esecutivo, di rilevante importanza è quella contro le politiche di austerity che sembrano tornare in auge a livello europeo nell’ambito del nuovo patto di stabilità. Gli effetti di questa stretta economica, che inciderà in particolare modo sui Paesi più indebitati, saranno verosimilmente collegati ad una nuova ed ulteriore stretta su salari e pensioni, sulla previdenza sociale e sui servizi alla cittadinanza e comporterà ulteriori, inaccettabili sacrifici per le categorie dei lavoratori, pensionati e famiglie. Tutti i sindacati aderenti alla ETUC/CES hanno votato questa risoluzione per respingere con forza queste politiche di austerity.

CSdL – CDLS – USL