Campagna anti-inflazione, obiettivo mancato!

Posted On 04 Mar 2024
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Nell’ultimo trimestre 2023 prodotti alimentari ancora più cari a San Marino rispetto al circondario, nonostante che gli aumenti delle bollette in Repubblica siano stati inferiori all’Italia. Evidentemente vengono applicati dei ricarichi superiori rispetto al circondario. In base alle transazioni Smac, a novembre e dicembre 2023 il volume degli acquisti è stato inferiore allo stesso periodo del 2022, a dimostrazione dell’insuccesso della campagna

RSM 29 02 2024 – I numeri dicono sempre la verità; così è anche per la campagna anti-inflazione, a San Marino iniziata in novembre (in ottobre in Italia). Ebbene, questa campagna si è rivelata un insuccesso. È fallita in quanto i prezzi dei prodotti alimentari hanno continuato ad aumentare in misura maggiore rispetto al circondario. Non si è quindi invertita la tendenza che ci trasciniamo da tempo.

Nell’ultima puntata di “CSdL Informa” sull’argomento è intervenuto il Segretario CSdL Enzo Merlini, che ha fornito una serie di dati dettagliati, a partire dall’inflazione generale registrata nell’ultimo trimestre 2023: in ottobre Rimini +1,3%, San Marino +4,9%; in novembre Rimini +0,3% San Marino +4,2%; in dicembre Rimini +0,90%, San Marino +3%. Si registra quindi una tendenza opposta rispetto al 2022, quando l’inflazione a San Marino era più bassa, in virtù di un aumento delle bollette decisamente minore rispetto all’Italia.

La campagna anti-inflazione a San Marino si è indirizzata prevalentemente sui prodotti alimentari. Sempre da ottobre a dicembre 2023, il dato relativo alla voce “prodotti alimentari e bevande analcoliche” indica: in ottobre Rimini +6,4%, San Marino +8,4%; in novembre Rimini +5,9%, San Marino +8,8%; in dicembre Rimini +5,9%, San Marino +7,25%. Anche con riferimento a questa componente del paniere, nel medesimo periodo l’inflazione a San Marino è quindi stata più elevata rispetto a Rimini, confermando un trend più che decennale.

L’incidenza delle bollette è indicata in una voce specifica del paniere (abitazione, acqua elettricità e combustibili): gli aumenti sono stati notevolmente più alti a Rimini rispetto a San Marino. Nonostante il calo registrato nella seconda parte dello scorso anno, a dicembre 2023 questa voce è aumentata del 27,6 % rispetto a dicembre 2021 a Rimini, mentre il medesimo raffronto è pari a +9,8% a San Marino.

Viene spontanea una domanda: se abbiamo registrato un aumento delle bollette inferiore al circondario, come si spiega che invece a San Marino i prezzi dei prodotti alimentari e bevande analcoliche continuano a crescere in misura maggiore? C’è qualcosa che non torna. Si fatica a trovare altra giustificazione se non nel fatto che i nostri esercizi commerciali applichino ricarichi più elevati, determinando aumenti dei prezzi superiori. Ciò non vuol dire automaticamente che si tratti di speculazione; ad esempio, potrebbe incidere la riduzione dei consumi. Il risultato però non cambia.

Le persone con redditi più bassi sono verosimilmente più attente nella ricerca di prezzi più convenienti, anche se occorre recarsi nei Comuni limitrofi. Nei fatti, l’1% in più di ricarica SMAC non ha prodotto un aumento dei consumi in territorio: anche se è una misura positiva per i consumatori, si tratta di un intervento a pioggia, di cui tutti ne stanno beneficiando, anche i cittadini abbienti.

Ciò contrasta con le dichiarazioni del Segretario di Stato Gatti, che in più occasioni ha affermato di voler adottare solo interventi mirati alle fasce della popolazione in maggiori difficoltà economiche; si tratta di alcune centinaia di migliaia di euro di risorse pubbliche.

Il dato fornito alle Associazioni dei Consumatori, relativo alle transazioni SMAC per i prodotti alimentari, è inequivocabile: a novembre 2023, rispetto a novembre 2022, l’importo è aumentato del 6,8%, mentre i prezzi sono aumentati dell’8,8%. A dicembre 2023 è andata ancora peggio: rispetto a dicembre 2022 l’incremento della spesa è stato del solo 1,5%, mentre i prezzi sono saliti del 7,3%. Quindi, il volume degli acquisti si è ridotto sensibilmente rispetto all’anno scorso, a dimostrazione che la campagna anti-inflazione ha fallito i suoi obiettivi, ovvero calmierare i prezzi ed incrementare i consumi in territorio.

CSdL