“IO TI CREDO”: nella sede CSU una panchina rossa contro la violenza sulle donne

Posted On 22 Nov 2023
Comment: Off

L’inaugurazione sabato 25 novembre alle 11.30, davanti all’ingresso degli uffici della Centrale Sindacale Unitaria. L’iniziativa è patrocinata dall’Authority per le Pari Opportunità. L’invito è esteso a tutti i cittadini. Grave inadempienza da parte dell’Esecutivo: ad un anno e mezzo dalla ratifica della Convenzione OIL n. 190, ancora non rispettato l’impegno di definire un piano esecutivo che preveda l’allineamento delle norme legislative tese all’eliminazione delle violenze e molestie nei luoghi di lavoro

RSM 22 novembre 2023 – La violenza sulle donne deve finire, e la CSU vuole essere un luogo di ascolto, di sostegno e di indirizzo verso le istituzioni preposte a contrastare questo intollerabile fenomeno, che è in crescita sotto varie forme nella società.

È con questo obiettivo che la CSU ha predisposto un atto simbolico, dal titolo “IO TI CREDO”: una panchina rossa collocata davanti all’ingresso dei propri uffici (primo piano Central Square), che verrà inaugurata sabato 25 novembre alle ore 11.30 dai Segretari Generali di CSdL e CDLS, alla presenza dei dirigenti e funzionari delle due Confederazioni, e di tutti gli ospiti e i cittadini che vorranno intervenire. L’iniziativa è patrocinata dall’Authority per le Pari Opportunità.

In tal senso a questo appuntamento – successivo all’udienza degli Ecc.mi Capitani Reggenti a cui anche la CSU partecipa, in programma nella prima parte della mattinata – sono invitati la stessa Authority, organizzatrice dell’incontro con la Reggenza, e la Commissione per le Pari Opportunità, e le associazioni impegnate nella promozione dei diritti delle donne. L’invito a partecipare è esteso a tutta la cittadinanza. Intanto la CSU deve rimarcare che è passato un anno e mezzo dalla ratifica da parte del Consiglio Grande e Generale della Convenzione dell’OIL n. 190 contro la violenza e le molestie nei luoghi di lavoro, adottata dalla stessa OIL nel giugno 2019.

Nonostante questo lungo lasso di tempo, il Governo non ha ancora rispettato l’impegno di definire un piano operativo che preveda l’allineamento dell’ordinamento sammarinese ai principi sanciti dalla Convenzione per eliminare tutte le forme di violenza, fisica e psicologica, nei luoghi di lavoro, che ancora una volta vedono le donne come parte lesa nella gran parte dei casi.

La CSU, come ha fatto anche lo scorso anno, e in tutte le occasioni possibili, torna a sollecitare la predisposizione di questo progetto, che dovrà essere accompagnato da un Protocollo, già elaborato in una prima bozza dalla Segreteria per il Lavoro, che impegni Governo, Sindacati e Associazioni di Categoria anche a mettere in atto adeguati piani di formazione ed informazione dei lavoratori. Tra i provvedimenti legislativi necessari, la possibilità di far partire d’ufficio i procedimenti penali nei casi di violenza e molestie, senza che occorra una denuncia di parte; inoltre servono norme per proteggere le persone che denunciano gli abusi subiti o di cui sono testimoni.

Le cronache della vicina Italia anche molto recentemente raccontano di casi brutali di femminicidio, che suscitano forte sgomento e sdegno nella società civile; ragazze anche giovanissime che vengono barbaramente uccise dai loro ex compagni, spesso in modo premeditato, a testimonianza di quanto per molti uomini, addirittura ragazzi, le donne a cui sono stati in qualche modo legati siano considerate una proprietà personale, sui cui esercitare il diritto di vita o di morte, qualora decidano di staccarsi da quei legami perversi. È ancora più inquietante constatare che il fenomeno sta aumentando proprio tra i giovani.

Tra le mura domestiche, tante donne continuano a subire violenze; è fondamentale offrire loro servizi e strutture di supporto per costruire un futuro senza più vittime di questi fenomeni.

Sul piano internazionale, va mantenuta sempre alta l’attenzione sui drammatici scenari di guerra che continuano ad arrecare lutti e immani sofferenze alle popolazioni colpite, tra cui il conflitto israelo-palestinese e quello russo-ucraino, così come su tutte le realtà, come l’Iran, l’Afghanistan e tanti altri paesi, in cui la donna è priva di molti diritti e libertà fondamentali, assoggettata a brutali leggi integraliste e totalmente subordinata all’uomo e ai centri di potere. Anche nella scelta dei suoi partner economici, San Marino deve tenere conto del rispetto dei diritti delle donne e dei diritti umani in generale.

Le Istituzioni sammarinesi devono farsi portavoce presso l’ONU e le sedi internazionali della necessità di avviare tutte le iniziative necessarie per affermare in ogni parte del mondo i diritti delle donne, il pieno rispetto della loro libertà e dignità.

Il 25 novembre è una ricorrenza molto significativa, che deve richiamare tutta la società ad un forte impegno per spezzare definitivamente la catena di soprusi, molestie e violenze che purtroppo ancora subiscono tante donne e soggetti deboli della società. Una panchina rossa servirà a ricordare che questo traguardo è ancora lontano e serviranno ancora tanti 25 novembre.

CSU