Residenze atipiche e registro navale: si sta tornando al modello di paradiso fiscale!

Posted On 16 Lug 2023
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Entrando nel circuito dei Paesi che consentono il soggiorno a persone facoltose pagando una misera cifra in tasse, e ponendoci in concorrenza per il registro navale con paesi offshore come Panama e le Cayman, il messaggio che verrebbe lanciato è molto chiaro, ovvero un ritorno alle scelte compiute dagli anni ’80 in poi, rivelatesi disastrose per il paese. Rinvio a giudizio dell’ex CdA di Carisp dopo sei anni: bene, ma si rischia che il procedimento cada in prescrizione?

RSM 16 07 2023 – Nell’assestamento di bilancio il Governo sta tentando di far rientrare dalla finestra quello che pareva uscito dalla porta: il riferimento è alle residenze atipiche non domiciliate – presenti nel PdL sul DES sospeso dalla Commissione Finanze nei mesi scorsi – di cui ha parlato il Segretario Enzo Merlini nella puntata di “CSdL Informa” del 12 luglio, con un riferimento anche al rinvio a giudizio dell’ex CdA della Carisp.

“In concomitanza con la sessione della prossima settimana del Consiglio Grande e Generale, le tre organizzazioni sindacali saranno in Piazza della Libertà con i rappresentanti sindacali e i cittadini che vorranno essere presenti, per protestare su due fronti: uno è la politica dei redditi sul quale, come abbiamo denunciato nelle nostre posizioni pubbliche, il confronto con il Governo non decolla, e l’altro è questa riproposizione delle residenze fiscali non domiciliate, che stando a questo progetto di legge dovrebbero realizzarsi non più dentro specifiche zone economiche speciali, ma all’interno di strutture ricettive esistenti sul nostro territorio.

Quindi, le persone facoltose che si vorrebbero attirare dovrebbero risiedere negli hotel sammarinesi per almeno un mese fino ad un massimo di cinque, durante i quali potranno svolgere i loro affari, pagando la misera somma di 10.000 € all’anno, senza dover presentare la dichiarazione dei redditi, salvo per quelli prodotti attraverso imprese costituite, sui cui guadagni pagherebbero una sciocchezza, ovvero il 5%. Un simile provvedimento invierebbe un messaggio molto chiaro: si vuole tornare verso un modello di paradiso fiscale, facendo un brusco ritorno alle scelte fatte dagli anni ’80 in poi. È una follia, vuol dire tornare ad esporci nuovamente a tutti i rischi che abbiamo corso e per i quali stiamo pagando un prezzo altissimo, ovvero un miliardo e mezzo di debiti.

Chiediamo ancora una volta ai consiglieri di non votare questi articoli, che ci farebbero tornare indietro di tanti anni. C’è anche una questione di metodo, che a mio avviso dimostra una debolezza, anzi verrebbe da dire vigliaccheria; perché gli emendamenti previsti nell’assestamento di bilancio non sono stati portati, invece, nell’apposita Commissione, seguendo il normale percorso dei progetti di legge? Con l’assestamento di bilancio l’iter è molto più veloce, oltre al fatto che non sarà possibile sottoporre la norma ad un eventuale referendum. La maggioranza si assumerebbe una grande responsabilità, anche sotto il profilo democratico.”

Aggiunge Enzo Merlini: “Riporto un dato sulle residenze atipiche (che hanno un regime fiscale particolarmente agevolato), che nel nostro paese partono qualche anno fa, con quelle per i pensionati, gli sportivi, ecc. Abbiamo trovato 24 delibere per il rilascio di tali residenze nel 2022 e 21 nei primi sei mesi del 2023, per un totale di 47 persone. Stando a questo trend, a fine anno potrebbero diventare 60 o 70. Sembrano poche ma, per dare un metro di misura, 60 residenze fiscali agevolate moltiplicate per 1.700, che è il rapporto che abbiamo rispetto alla popolazione italiana, fa 102.000. Io non credo che se l’Italia rilasciasse un numero così elevato di residenze a fiscalità privilegiata l’Unione Europea non avrebbe nulla da dire, anche se non vi sono vincoli stringenti di natura fiscale per gli Stati aderenti.

Analogamente, ritengo che sarebbe un problema per la trattativa relativa alla firma dell’accordo di associazione con l’Unione Europea. È inevitabile chiedersi se questa maggioranza vuole davvero portare a casa questo accordo, o se questo insieme di provvedimenti preludono al fatto che non si farà, per poi attribuire la responsabilità a chissà quale altro fattore.

Un’altra notizia riguarda il registro navale: è stato annunciato in pompa magna il fatto che è stata modificata la norma, che consentirà a molte imbarcazioni di battere bandiera sammarinese. Per il Segretario Gatti il provvedimento ci mette in linea con Malta, un paese dell’Unione Europea. Si tratta di un’isola: cosa c’azzecca una concorrenza fiscale spregiudicata da parte di un Paese che è attraversato da un paio di torrenti? Peraltro, il Direttore del registro navale ha illustrato il provvedimento affermando che questa misura ci permetterà di essere competitivi con Paesi off-shore come le isole Cayman, la Liberia e Panama. Si tratta di una ulteriore conferma: il mprogetto di sviluppo di questo Governo è il paradiso fiscale. È una scelta sbagliatissima.”

Il Segretario CSdL si è quindi soffermato sulla notizia del rinvio a giudizio per il Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio. “Ricordo che anche noi criticammo fortemente quel bilancio incriminato, che svalutò in blocco gran parte degli attivi, e che portò ad un passivo per Carisp di 534 milioni. Non vi era alcuna necessità di non continuare con le svalutazioni fatte un poco alla volta.  Il rinvio a giudizio arriva dopo sei anni dall’evento e non vorrei che si arrivi alla prescrizione; abbiamo visto come sono andati a finire il “Conto Mazzini” e altri procedimenti, anche in conseguenza di pareri del Collegio Garante, ovvero con l’impunità di quasi tutti gli imputati. I cittadini si aspettano che vengano accertate e adeguatamente punite le responsabilità che hanno prodotto buona parte del miliardo e mezzo di debito pubblico e non meriterebbero di rimanere nuovamente delusi.”

Gli altri argomenti affrontati nell’ultima puntata di “CSdL Informa” verranno trattati in una successiva comunicazione.

CSdL