Politica dei redditi, di nuovo solo parole

Posted On 12 Lug 2023
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 Forte insoddisfazione delle tre organizzazioni sindacali, che richiedono un provvedimento di ampio respiro per aiutare i cittadini più in difficoltà e per aumentare almeno in parte i redditi da lavoro e da pensione erosi dagli alti livelli di inflazione

RSM 12 luglio 2023 – Ennesimo incontro deludente quello di martedì 11 luglio tra le tre organizzazioni sindacali e il Segretario di Stato per le Finanze sulla politica dei redditi.

Il Segretario Gatti ha dichiarato, a parole, che l’unica disponibilità del Governo è quella di valutare la revisione dei criteri di accesso al reddito minimo familiare, talmente restrittivi che ne beneficiano solo 3 nuclei familiari, per rendere questo strumento accessibile ad un maggior numero di persone in serie difficoltà.

Se questo intervento annunciato verbalmente verrà concretizzato, servirà a dare un sostegno economico fondamentale a quei cittadini e famiglie in situazioni limite e che non riescono ad arrivare alla fine del mese. È stata registrata altresì l’intenzione di aumentare l’importo degli assegni familiari, fermo da 15 anni.

Il punto è che sono le stesse promesse annunciate un mese fa, ben 4 mesi dopo le richieste d’incontro avanzate dal sindacato. Ci aspettavamo proposte di intervento concrete e strutturate da portare nell’assestamento di bilancio: invece siamo ancora alle chiacchiere!!!

Inoltre, per le tre organizzazioni sindacali la politica dei redditi deve riguardare anche le migliaia di lavoratori e pensionati che negli ultimi tre anni hanno subito una significativa perdita del potere d’acquisto di retribuzioni e pensioni, stimabile tra il 10 ed il 15%, per effetto degli alti livelli di inflazione. Infatti, i rinnovi contrattuali sottoscritti e la rivalutazione delle pensioni (solo il 2,2% per le pensioni più basse e a scendere per gli scaglioni successivi), hanno coperto solo parzialmente l’aumento del costo della vita.

Pertanto, CSdL-CDLS-USL hanno chiesto di adottare un provvedimento di più ampio respiro, attraverso uno stanziamento significativo per i lavoratori e i pensionati da inserire nel progetto di legge per l’assestamento di bilancio, che consenta di recuperare almeno in parte il potere d’acquisto di retribuzioni e pensioni, perso a causa dell’impennata del costo della vita, con particolare attenzione ai redditi più bassi.

Le organizzazioni sindacali ribadiscono la propria insoddisfazione per l’incontro, e rinnovano il proprio pressante appello al Governo affinché siano messi in campo una serie di provvedimenti di politica dei redditi che diano un concreto sostegno ai lavoratori e pensionati, che tengano conto altresì dell’aumento degli interessi sui mutui prima casa, saliti alle stelle.

Chiediamo altresì che non vengano approvati gli articoli che istituiscono le residenze fiscali non domiciliate. Come abbiamo già avuto modo di argomentare, il ritorno di San Marino a pratiche tipiche di un paradiso fiscale sarebbe deleterio per l’immagine del Paese e lesivo della dignità dei contribuenti onesti.

Continuiamo a sostenere un progetto di sviluppo basato sull’economia reale, ovvero la ricchezza creata con il lavoro. Pensavamo fosse definitivamente tramontata l’idea di un ritorno al passato, che tanti danni ha arrecato al Paese, tra cui un miliardo e mezzo di debiti. Evidentemente non è così, per cui occorre riprendere l’iniziativa per contrastare una deriva estremamente pericolosa.

Quindi, in occasione delle sedute del Consiglio Grande e Generale della prossima settimana saremo in piazza per sostenere queste rivendicazioni.

CSdL-CDLS-USL