Interessi sul debito pubblico: a nessuno venga in mente di farli pagare ai lavoratori dipendenti e ai pensionati!

Posted On 02 Mag 2023
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Il Governo si accinge a rifinanziare il debito estero ad un tasso di circa il 6%, il doppio di quello pagato 2 anni fa, che darebbe origine ad una spesa di oltre 20 milioni di euro di interessi. Sommati a quelli pagati per gli altri titoli si supererebbero ampiamente i 30 milioni annui, pari a circa il 10% del bilancio dello Stato. I tassi sono così a causa del pessimo rating e anche perché il debito estero è stato contratto in un’unica soluzione, a differenza degli altri stati europei, in cui le scadenze sono diversificate

RSM 2 maggio 2023 – In queste ultime settimane da parte della maggioranza e delle forze politiche si è parlato del rifinanziamento e della rinegoziazione del debito estero. Il Governo intende farlo in tempi brevi, perché, a loro dire, il periodo sarebbe “favorevole” dal punto di vista dei tassi di interesse. Sull’argomento è intervenuto nell’ultima puntata di “CSdL Informa” il Segretario CSdL Enzo Merlini, sollecitato dalle domande di Giuliano Tamagnini.

“Già due anni fa – ha esordito Merlini – è stato contratto il debito estero con un tasso di interesse del 3,25%, quando per la medesima durata i tassi sul mercato finanziario erano di almeno due punti in meno. Quindi abbiamo pagato oltre il triplo. Oggi si parla di un tasso del 6%, quando in realtà paesi con caratteristiche simili alle nostre, pagano circa la metà di questo rendimento, per i titoli a 5 anni. Questi dati sono reperibili on line.

Ci sono anche le altre voci di debito, tra cui il famigerato titolo irredimibile e le altre obbligazioni che sono state contratte. Mi domando come si possa essere così tranquilli e sereni nel pensare che dovremo pagare oltre 30 milioni all’anno solo di interessi, che sono circa il 10% del nostro bilancio dello Stato.

E tutto questo viene presentato come un successo, quando in realtà secondo una statistica pubblicata recentemente, San Marino risulta essere al decimo posto nel mondo nel rapporto tra PIL e popolazione. Che siamo il decimo paese più ricco al mondo lo dimostrano i dati relativi ai depositi bancari: 5,7 miliardi di euro è la raccolta bancaria diretta e indiretta, un miliardo è l’ammontare delle somme possedute all’estero dai cittadini residenti a San Marino (dato 2020), a cui si aggiunge un patrimonio immobiliare immenso, ancorché difficile da valutare.

Nonostante un pessimo rating, con questi numeri i mercati dovrebbero ‘accontentarsi’ di tassi di interesse pari a circa la metà rispetto al 6% ipotizzato, ma scontiamo il fatto che il nostro debito è stato contratto tutto in un’unica soluzione. Gli altri paesi emettono titoli con scadenze diversificate nel tempo, per riuscire a fare fronte ad un eventuale mancato rifinanziamento delle singole tranches di debito. San Marino invece deve trovare i soldi tutti in una volta, e chi li presta sa perfettamente che se non riuscissimo a farlo saremmo alla rovina, ovvero non si potrebbero pagare stipendi, pensioni e fornitori. Quindi, abbiamo un cappio stretto intorno al collo tenuto in mano dal c.d. mercato.

L’aver intrapreso la strada del debito estero senza avere prima valutato le alternative interne al paese, viste le risorse considerevoli di cui dispone, a me continua a sembrare una scelta scellerata, che la maggioranza continua invece a presentare come una nota positiva, citando la soddisfazione del Fondo monetario per la collocazione dei titoli all’estero. Se il mercato tirerà quel cappio per ottenere tassi di interesse elevatissimi, sicuramente qualcuno ne trarrà beneficio, ma non di certo i lavoratori, i pensionati e le imprese sammarinesi.”

Aggiunge il Segretario CSdL: “Bisogna chiedersi se quegli interessi è giusto che li paghino tutti, ovvero i lavoratori a reddito fisso e i pensionati che hanno versato e versano le tasse fino all’ultimo centesimo, e che hanno restituito alle banche i soldi che hanno ricevuto in prestito, perché generalmente la gente che lavora ripaga i propri debiti. Il rischio concreto è che quelli che hanno sempre fatto il loro dovere fino in fondo, siano proprio quelli che verranno chiamati a fare fronte ad un debito contratto perché nessuno ha controllato quello che facevano le banche! La politica ha delle responsabilità enormi su tutto ciò.

Poiché si dovranno trovare le risorse per rifinanziare il debito estero, noi diciamo fin d’ora che i lavoratori dipendenti e i pensionati non accetteranno supinamente di essere chiamati a pagare quei 30 milioni all’anno di interessi per debiti contratti perché chi ha preso soldi dalle banche non li ha restituiti. Anzi, è doveroso che si sappia di chi si tratta!”

Giuliano Tamagnini ha quindi sottolineato come sul tema del debito pubblico la CSdL sia il soggetto che maggiormente interviene in merito.

Andata in onda proprio il 25 aprile, nell’ultima puntata di “CSdL Informa” non poteva mancare un riferimento alla festa italiana di liberazione dal fascismo. “A San Marino, in cui la caduta del fascismo si celebra il 28 luglio – ha commentato Enzo Merlini – non si accende un dibattito su quello che è stato il ventennio a San Marino, a differenza di quanto avviene in Italia in occasione del 25 aprile.

Ha ragione chi sostiene che non si può mai dare per scontato che la democrazia, le libertà e i diritti che le generazioni precedenti alla mia hanno conquistato siano acquisiti per sempre, perché ci sono sempre forze che tentano di esercitare un potere assoluto, anche con i soprusi nei confronti di quelli che sono più deboli.

Noi questi temi li affronteremo senz’altro quest’anno nelle iniziative pubbliche per l’80° anniversario della nascita della CSdL, avvenuta nel 1943, sottolineando le radici antifasciste della nostra organizzazione. Al contrario del fascismo, che fin dall’inizio del ventennio chiuse le sedi sindacali, quali presìdi di democrazia, uno dei primi atti del Governo provvisorio succeduto al regime fu proprio la ricostruzione del sindacato, ovvero della nostra organizzazione”.

Gli altri importanti temi affrontati nell’ultima puntata di “CSdL Informa” verranno affrontati in successive comunicazioni.

CSdL