Uno sciopero per tutelare i più deboli. La lotta non finisce qui!

Posted On 15 Dic 2023
Comment: Off

Forte appello al Consiglio ad accogliere le richieste di aumento delle indennità per maternità, la rivalutazione delle pensioni, la redistribuzione del fiscal drag ai redditi più bassi (tra cui i lavoratori part-time, in prevalenza donne), o comunque interventi analoghi. Inaccettabile che il Governo voglia farsi dare ben 53 deleghe; il sindacato vuole interventi concreti subito! Impietosi i numeri reali che raccontano una San Marino completamente diversa da quella, del tutto immaginaria, tracciata dal Governo

RSM 15 dicembre 2023 – Domani si inaugura il “Natale delle Meraviglie”; lo sciopero generale di oggi ne è stata la più degna anteprima. Tante persone, e questa è la vera meraviglia, hanno manifestato in Piazza della Libertà in uno sciopero diverso dai precedenti, in quanto rivendica interventi specifici diretti in particolare ai lavoratori ed ai pensionati con i redditi più bassi e quindi più colpiti dal caro-vita.

Tutto lo sdegno dei partecipanti si è rivolto alle finestre chiuse di Palazzo Pubblico in cui questa mattina era riunito il Consiglio Grande e Generale, e dove è arroccata una maggioranza sorda ad alcune delle richieste fondamentali dei tre sindacati: aumentare le indennità per le tutte donne in maternità, superare il limite del 2,2% per l’indicizzazione delle pensioni, aumentare i redditi più bassi, anche usando le risorse derivanti dalla mancata applicazione del fiscal drag per i redditi medio-alti.

Il primo ad intervenire è stato il Segretario Generale CDLS Gianluca Montanari, che si è soffermato sul metodo di confronto con il Governo: “Un confronto rimasto fermo per mesi, mentre in Consiglio Grande e Generale le preoccupazioni maggiori ruotavano attorno alle ‘residenze fiscali non domiciliate’, all’albergone a 5 stelle, all’ampliamento dell’avio-superficie o alle concessioni di rivendita di auto. Vogliamo invece un modello di sviluppo basato sull’economia reale. Provvedimenti più mirati ad accrescere profitti e privilegi corporativi, che a rilanciare la nostra economia. Provvedimenti insomma in netta contraddizione con i problemi di molti pensionati e lavoratori che di fronte a un’inflazione galoppante sono stati costretti a chiedere aiuto alla Caritas”.

Un confronto insufficiente, ha continuato Montanari, “che ha avuto contraccolpi negativi non solo nella lotta al carovita, ma anche sul fronte delle riforme strutturali, ancora tutte ferme o in grave ritardo. A partire da quella di Fondiss, indispensabile per dare un orizzonte previdenziale dignitoso ai lavoratori più giovani, senza dimenticare l’introduzione dell’ICEE, l’indicatore che misura le capacità economiche delle famiglie sammarinesi e la riforma del fisco, per mettere in campo misure concrete a contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscale, e la necessità di ridistribuire con più equità un carico fiscale sempre più sbilanciato sul mondo del lavoro dipendente”.

Il Segretario USL Francesca Busignani ha affermato: “Il nostro Paese si è sempre distinto per la sua generosità, per l’aiuto che ha saputo offrire anche in momenti tragici, come durante la guerra. La solidarietà, l’aiuto che le persone sanno darsi l’un l’altra qui in Repubblica dovrebbe essere da esempio e guida per chi siede a Palazzo. Perché si devono ricordare bene che sono stati votati dalle persone e a loro devono rendere conto.

Oggi il Governo, davanti alle richieste delle OOSS di aiutare le fasce più deboli, risponde a distanza di quasi un anno mettendo sul tavolo in parte deleghe e in parte dinieghi, non fatti immediati e concreti. Non ci piace un Governo che ha soldi da spendere in progetti o consulenze che poco o nulla portano a San Marino in termini reputazionali e di crescita reale, e che invece quando si tratta di aiutare concretamente chi non arriva a fine mese, e ormai succede anche a chi lavora, dice che denari ce ne sono pochi o per nulla. Saremmo stati disposti, nonostante il tempo perso da febbraio, a sederci al tavolo della contrattazione anche sino a notte tarda o alle luci dell’alba per trovare la giusta mediazione; così non è stato e non certo per nostra indisponibilità. Al muro contro muro non c’era altra strada che rispondere con lo sciopero. Sui diritti non molliamo!”

In questa sessione consigliare, a seguito dell’interpellanza di un Consigliere, sono stati diffusi dei dati che raccontano la realtà del nostro paese. Il costo degli affitti dal 2015 al 2018 è raddoppiato. In relazione ai dati fiscali del 2022, è stata fatta un’analisi di come sono cresciuti i vari redditi imponibili, tenendo conto che l’inflazione dal 2014 al 2022 è stata del 19%. I profitti delle società sono aumentati del 130%, i redditi delle imprese individuali sono cresciuti del 44%, quelli dei lavoratori autonomi del 25%. Quindi, tutti ben oltre l’inflazione.

Le pensioni, sempre dal 2014 al 2022, sono cresciute del 18,5%, in linea con l’inflazione. I redditi medi dei lavoratori dipendenti in questo stesso lasso di tempo sono cresciuti del 9,5%, quindi hanno perso il 10% del potere d’acquisto. Circa il trend delle imposte, dal 2014 al 2022 mediamente i lavoratori dipendenti hanno pagato pro-capite il 14% in più di tasse, a fronte di redditi che si sono ridotti del 10%, mentre i pensionati hanno avuto un incremento del carico fiscale del 33%.

“E dal Governo ci raccontano che hanno tutelato tutti!” Ha commentato nel suo intervento il Segretario Enzo Merlini, dopo aver snocciolato alla Piazza i dati prima riportati. “Secondo questi numeri, è evidente che abbiamo ragione noi! Abbiamo chiesto di ridistribuire le risorse tra noi lavoratori dipendenti e pensionati attraverso il recupero fiscale di cui avremmo diritto con il fiscal drag, destinandolo ai redditi più bassi. Hanno negato un intervento fatto con risorse nostre, quindi a costo zero per lo Stato! È un comportamento inaccettabile! La protesta di oggi continuerà perché la lotta contro le ingiustizie non potrà finire qui.

I lavoratori part-time, a cui il sindacato rivolge una particolare attenzione, sono 2.750, di cui ben 2.150 donne. Come fa il Governo a dichiarare di aver sostenuto il reddito dei lavoratori, e di aver avuto particolare attenzione per le donne? Gli emendamenti al Bilancio portati dal Governo prevedono 29 deleghe, più altre 24 proroghe, tra cui i provvedimenti su cui si era concordato; quindi il Consiglio viene chiamato a delegare al Governo l’adozione di ben 53 Decreti, quando la legislatura potrà durare al massimo pochi mesi! È un Esecutivo autoreferenziale che detta legge ai parlamentari.

Consiglieri di maggioranza, fino a quando volete sopportare l’angheria di un Governo che vi tratta in questo modo? Vi chiedo di reagire; siete stati eletti dal popolo, non autoproclamati. Come fate a subìre le residenze fiscali non domiciliate, le cartolarizzazioni garantite dallo Stato a persone esterne a San Marino ed ora anche questo?” Si chiede Enzo Merlini.

Significativa è stata la partecipazione alla manifestazione di un gruppo di lavoratori del settore bancario, il cui contratto è l’unico a non essere stato ancora rinnovato.

Lottare per i diritti di tutti i lavoratori e i pensionati, e in particolare dei soggetti più deboli, per il sindacato è una questione di dignità, ma anche di democrazia, per le quali continueremo a batterci.

CSdL – CDLS – USL