Accordo di associazione UE: emergono nuovi ostacoli che vanno subito rimossi

Posted On 31 Ago 2023
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Alla luce della recente lettera delle Autorità di regolazione UE, le Organizzazioni Sindacali chiedono nuovamente di non introdurre le Residenze Fiscali non domiciliate

RSM 31 08 2023 – In questi giorni sugli organi di informazione sammarinesi è emersa la notizia di una lettera congiunta inviata alla Commissione Europea, che sta negoziando l’accordo di associazione con San Marino, Andorra e Monaco, a firma del presidente dell’Autorità Bancaria Europea José Manuel Campa e dei presidenti delle autorità di regolazione sui mercati finanziari e le assicurazioni, che paventano il rischio riciclaggio derivante da rapporti finanziari più stretti, insiti nell’accordo di associazione dell’Ue con Monaco, San Marino e Andorra.

Riteniamo che San Marino non meriti di essere oggetto di queste dure prese di posizioni da parte delle autorità di regolamentazione dell’UE, soprattutto se si tiene conto del lungo e complesso percorso di adeguamento normativo che ha portato il Paese sulla strada della trasparenza e della piena compatibilità con gli standard internazionali, anche in ambito di controlli e contrasto al riciclaggio.

Crediamo sia indispensabile da parte dell’Esecutivo un immediato chiarimento con le forze sociali ed economiche ma, soprattutto, con le autorità dell’Unione Europea coinvolte e nell’ambito della trattativa in essere per la definizione dell’accordo di associazione con la Commissione Europea. Non c’è tempo da perdere: occorre conoscere quanto prima le ragioni di merito che hanno indotto le Autorità di Regolazione UE ad una iniziativa così dirompente. Nonostante le fortissime perplessità emerse da tutti i soggetti – parti sociali e politiche – che hanno dimostrato, con elementi concreti, le evidenti criticità delle norme in discussione, il Governo e la maggioranza hanno tirato dritto e dopo un lungo e sofferto confronto consiliare, hanno approvato gli articoli che riguardano le RFND.

Le Organizzazioni Sindacali hanno evidenziato alcune tra le più rilevanti debolezze delle norme approvate: è paradossale e ridicola l’autodichiarazione del richiedente la RFND su cittadinanza, residenze degli ultimi sette anni, assenza di carichi pendenti e regolarità fiscale in qualsivoglia Paese, è arduo comprendere come verranno verificati tutti questi elementi, con tempestività e puntualità, in “qualsivoglia Paese” del mondo; va anche doverosamente evidenziato che se l’autocertificazione viene esclusa per tutta una serie di atti tra privati e Pubblica Amministrazione, la stessa viene invece ammessa se sottoscritta dai “nomadi digitali” o dai “nomadi fiscali”. Da sottolineare inoltre la decisione del Governo di ricomprendere tra i possibili beneficiari delle RFND anche i residenti fiscali in Italia, inizialmente esclusi dalla norma in prima lettura: questa decisione è sicuramente foriera di possibili criticità con la vicina Italia. La contestualità temporale che si è verificata tra l’approvazione degli articoli che riguardano le RFND – Residenze Fiscali non domiciliate e la lettera da parte delle autorità di regolazione dell’Unione Europea ci preoccupa molto.

Anche se, quasi sicuramente, questi due eventi non hanno un legame diretto, quanto avvenuto deve far riflettere la politica e l’Esecutivo: per Sindacato e, più in generale, per il Paese la prosecuzione e conclusione positiva del percorso di associazione all’Unione Europea è fondamentale, indispensabile, determinante per il futuro di San Marino.

Ciò premesso, le Organizzazioni Sindacali ritengono sia indispensabile rimuovere dal percorso qualsivoglia possibile ostacolo o criticità che possa pregiudicare il raggiungimento dell’obiettivo di associazione all’UE. Il messaggio che emerge dalla lettera delle autorità di regolazione dell’Unione Europea è chiaro e netto: vanno ulteriormente rafforzate la lotta ed il contrasto al riciclaggio e ad altre attività illecite e va impedito a soggetti privati e società finanziarie predatorie di insinuarsi nelle vulnerabilità delle normative esistenti. Così come va immediatamente dato seguito agli interventi legislativi richiesti dalla Commissione Antimafia, che ha messo in evidenza le lacune del nostro ordinamento rispetto alle infiltrazioni delle organizzazioni malavitose. I Sindacati sammarinesi, al contrario di quanto affermato da qualche esponente politico in questi giorni, hanno pienamente titolo e legittimità di chiedere approfondimenti e di intervenire sia nell’ambito del confronto che riguarda le norme presenti nell’assestamento di Bilancio che, in particolare, sugli articoli che trattano le RFND.

Riteniamo che le norme che introducono le Residenze Fiscali non domiciliate possano creare possibili ostacoli e rilevanti criticità al percorso di associazione all’Unione Europea, la vulnerabilità legata all’afflusso temporaneo di soggetti provenienti da qualsivoglia Paese del mondo, l’assoluta mancanza di approfonditi e rigorosi controlli preventivi, l’impossibilità di verificare in modo accurato le attività svolte da questi soggetti durante la loro permanenza a San Marino (anche attraverso Codici Operatori Economici temporanei), creano tutti i presupposti per consentire ed agevolare lo svolgimento di attività economico-finanziarie opache e potenzialmente illecite. E’ per questo motivo che le Organizzazioni Sindacali chiedono con forza al Governo e maggioranza di eliminare dal testo dell’assestamento di Bilancio in corso di approvazione gli articoli che introducono le RFND – Residenze Fiscali non domiciliate. Eliminare questi articoli per contrastare chi vuole ostacolare il percorso di associazione alla UE di San Marino, per il bene e per il futuro del nostro Paese, in nome dei componenti del tessuto sociale ed economico onesto, laborioso e virtuoso: fatelo immediatamente, finché siamo in tempo!

CSdL – CDLS – USL