Crisi di Governo: “In base alla legge elettorale la nuova maggioranza non ha i numeri per proseguire la legislatura”

Posted On 20 Giu 2023
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Non c’è nessuna giustificazione alla latitanza del Governo sulla politica dei redditi: i Segretari competenti, Finanze e Lavoro, sono pienamente operativi, così come lo stesso Governo. Se non giungono rapidamente le risposte necessarie per le tante persone in difficoltà per l’aumento del costo della vita, aggravato dalla continua crescita dei tassi d’interesse sui mutui, il sindacato dovrà dare corso alla mobilitazione lanciata nell’attivo unitario del 12 giugno

 RSM 22 06 2023 – “Ascoltando il recente dibattito consiliare e guardando la legge elettorale ci sono forti dubbi sulla possibilità che la legislatura possa continuare con una maggioranza così risicata, semplicemente sostituendo i Segretari di Stato dimissionari”, ha commentato il Segretario CSdL Enzo Merlini nella puntata di ieri di “CSdL Informa”, a cui ha partecipato assieme al Segretario Confederale William Santi e al Segretario FUPI Antonio Bacciocchi. “Qualcuno dirà ancora una volta che non spetta al sindacato fare queste valutazioni, ma noi pensiamo che le regole delle democrazia siano patrimonio di tutti, e se ne farà una ragione”.

“Il mio convincimento – ha proseguito Merlini – è determinato dal fatto che per evitare il ballottaggio tra le due liste che hanno avuto il maggior consenso in occasione del primo turno elettorale, occorre che l’accordo tra le forze politiche debba avere una base minima di 35 consiglieri. Nel momento in cui la maggioranza che si è costituita perde i pezzi ed il numero di parlamentari scende sotto questa soglia, secondo me la legislatura non può proseguire come se nulla fosse, o quantomeno dovrebbero essere riaperte le consultazioni per formare una nuova maggioranza che abbia questi numeri minimi.

È vero che la stessa legge non disciplina espressamente il caso in cui una parte dei consiglieri passino all’opposizione, ma la ratio della norma a me pare inequivocabile. La maggioranza ha invece ritenuto che si possa tranquillamente andare avanti, per cui è preferibile che provveda subito alla sostituzione dei due Segretari di Stato piuttosto che aspettare il limite massimo, pari a tre mesi, dell’interim affidato ad altri membri di Governo. Peraltro, abbiamo già affermato che – solo per citare un punto prioritario – se ciò consentirà la concretizzazione di un buon accordo di associazione con l’Unione Europea ne sarà valsa la pena.”

Mentre si attende la soluzione della crisi di governo, sul tappeto restano aperti tutti i temi che interessano realmente la cittadinanza, i lavoratori e le imprese, e sui quali non arriva nessuna risposta da parte dell’Esecutivo: la politica dei redditi, necessaria per dare sostegno ai cittadini più in difficoltà, vista la persistenza di alti livelli di inflazione e l’aumento dei tassi di interesse sui mutui, ed il rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione. Su queste tematiche la scorsa settimana l’Attivo dei quadri delle tre sigle sindacali ha dichiarato lo stato di mobilitazione, per sollecitare il Governo a fornire le necessarie risposte in tempi brevi.

Sulla politica dei redditi, già al centro dello sciopero generale del 15 novembre scorso, il Governo ha convocato un solo incontro all’inizio di giugno, in cui ha parlato esclusivamente della sua volontà di affrontare il nodo di Fondiss e degli assegni familiari. Se su queste due tematiche si registra uno stallo, hanno sottolineato Enzo Merlini e William Santi, può anche essere comprensibile, in quanto il Segretario di Stato competente deve essere ancora sostituito.

Non c’è nessuna giustificazione invece alla totale latitanza del Governo sulla politica dei redditi; i Segretari competenti, alle Finanze e al Lavoro, sono pienamente operativi. Essi stessi hanno più volte dichiarato che lo stesso Esecutivo è, a sua volta, pienamente operativo. Il Segretario Lonfernini, dal canto suo, su alcuni temi intende procedere celermente, tanto è vero che siamo già alla terza tranche della riforma del mercato del lavoro.

Il Governo non ha fatto nessuna proposta sulla politica dei redditi; sembra addirittura minimizzare la gravità della situazione, nonostante sia evidente a tutti che aiutare le tante famiglie in forte difficoltà economica sia una priorità. Il solo intervento sugli assegni familiari, che di per sé potrebbe essere utile, qualora realizzato sarebbe comunque parziale. Peraltro, va ricordato che si tratta di fondi versati dai lavoratori e dalle imprese, quindi non c’è nessun contributo economico da parte dello Stato. Anche l’assenza dell’ICEE, che pure riteniamo necessario per calibrare gli interventi con equità, non può essere assunto come alibi per non fare nulla per i cittadini che hanno seri problemi economici.

Un piccolo intervento, temporaneo, è stato realizzato sulle bollette, con uno sconto per le famiglie con redditi fino a 8.500 annui pro capite o che hanno risparmiato sui consumi. Avevamo chiesto che questo intervento fosse esteso a tutte le persone che, per effetto dello stato di disabilità, sono costrette a restare in casa, ma questa richiesta è caduta nel vuoto.

Se non giungeranno in tempi brevi disponibilità concrete ad attuare una seria politica dei redditi, il sindacato dovrà mettere in pratica la mobilitazione lanciata nell’Attivo dei quadri unitario del 12 giugno scorso. Il punto della situazione sul rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione è stato tracciato dal Segretario FUPI Antonio Bacciocchi, che sarà oggetto di una prossima comunicazione.

CSdL