CONTRATTO INDUSTRIA ALLA PROVA DEL REFERENDUM

Posted On 14 Giu 2023
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Urne aperte davanti alla mensa di Serravalle, si replica il 20 e il 22 giugno alle mense di Faetano e Gualdicciolo

RSM 15 giugno 2023 – Contratto unico, equità per tutti: urne aperte questa mattina dalle 11,30 alle 14,30 davanti alla mensa di Serravalle. Continuano gli appuntamenti referendari per l’approvazione del Testo Unico Contratto Collettivo del settore industria sottoscritto lo scorso dicembre dalle Federazioni Industria di CSdL-CDLS-USL con l’Associazione Industriali. Si replica martedì 20 giugno davanti alla mensa di Faetano e giovedì 22 alla mensa di Gualdicciolo.

Una vera e propria maratona di circa 200 appuntamenti, con assemblee e votazioni anche nelle fabbriche, per estendere gli aumenti e le tutele contrattuali a tutti i lavoratori del settore industria. Si tratta di un passaggio previsto dalla legge della Rappresentatività (59/2016), che sta impegnando le organizzazioni sindacali da diversi mesi.

“Questa capillare consultazione referendaria è indispensabile – spiegano i segretari delle Federazioni Industria, Agostino D’Antonio (CSdL), Paride Neri (CDLS), Enrico Biordi (USL) – per veder riconosciuta l’efficacia erga omnes al contratto collettivo del settore industriale sottoscritto lo scorso dicembre”.

Sono circa 10.000 i dipendenti delle aziende che aderiscono al contratto collettivo del settore industriale. “Il loro voto è importante – continuano i tre segretari delle Federazioni Industria – perché potranno estendere i medesimi diritti economici e normativi a tutti i lavoratori del settore. L’efficacia erga omnes costituisce infatti un vero e proprio vincolo che obbliga tutte le aziende di un determinato settore ad applicare il contratto collettivo, a prescindere dal fatto che le stesse siano iscritte o meno all’associazione datoriale che lo ha firmato”.

In caso di prevalenza del sì, infatti, le aziende che non avranno ancora erogato gli aumenti contrattuali previsti dall’accordo di dicembre – pari al 3% da gennaio 2022 e al 2,4% da gennaio 2023 – dovranno obbligatoriamente corrispondere gli interi arretrati e adeguare le relative tabelle retributive.

“La scelta di lasciare ai lavoratori l’ultima parola attraverso lo strumento referendario – ricordano infine i tre segretari sindacali – conferma un percorso democratico ormai decennale. In questa occasione i lavoratori con il loro voto potranno assicurare medesimi diritti economici e normativi a tutti. Per questo raccomandiamo la massima partecipazione di operai ed impiegati”.

Federazioni Industria CSdL – CDLS – USL