La vicenda pensioni non è finita qui!
La notevole partecipazione allo sciopero generale del 15 novembre, inaspettata dalla politica, ha certamente aperto qualche crepa nelle forze di maggioranza. Rivalutazione delle pensioni, prelievi dai fondi e disincentivi sono temi su cui il sindacato intende continuare a dare battaglia
RSM 23 novembre 2022 – “Lo sciopero è andato benissimo ma il Governo ha tirato dritto!” È il commento amaro e un po’ paradossale che il Segretario CSdL Enzo Merlini ha espresso all’inizio dell’ultima puntata di “CSdL Informa”, dedicata ai temi dello sciopero: pensioni, bollette, contratti non rinnovati, politica dei redditi, ma anche riferimenti al debito estero e alla vicenda dei festeggiamenti dell’AASLP.
È doveroso rimarcare che sul filo di lana siamo però riusciti a “sistemare” un punto che riguarda le persone invalide e a ripristinare il tetto pensionistico al 100% dell’ultimo stipendio, in favore prevalentemente dei lavoratori turnisti. Inoltre, è stato stoppato l’aumento sconsiderato di oltre il 100% delle bollette. Senza l’annuncio dello sciopero generale probabilmente i risultati non sarebbero stati i medesimi, seppure parziali.
“Ascoltando il dibattito consiliare i lavoratori e il sindacato sono stati elogiati ed al contempo presi in giro”, ha aggiunto Merlini. “Da un lato il Segretario Finanze in una intervista uscita quella mattina aveva contestato totalmente le ragioni dello sciopero, mentre da alcune forze politiche abbiamo ricevuto sostegno: il capogruppo del partito di maggioranza relativa, addirittura, ha dichiarato che era idealmente in piazza con gli scioperanti, tanto erano valide le motivazioni della protesta.
La politica non confidava su una partecipazione così massiccia, ma le forze di maggioranza avevano stretto un patto di ferro e non ne hanno voluto tenere conto; comunque sono convinto che quella partecipazione qualche ulteriore crepa l’ha creata. Non sempre gli scioperi producono risultati nei giorni successivi; spesso servono a frenare ulteriori provvedimenti futuri che sicuramente qualcuno vuole mettere in cantiere.”
Comunque, nel caso di quest’ultimo sciopero generale la partita è lunga, perché la vicenda della riforma pensionistica non può finire così. In particolare, sul tema della rivalutazione delle pensioni e della riduzione dei disincentivi il sindacato tornerà alla carica, così come sul tema dei prelievi dal fondo dei lavoratori dipendenti. “Ci hanno rassicurato sul fatto che i disavanzi del 2019, 2020 e 2021 sono stati coperti all’interno dell’ISS, attraverso altri capitoli se ho capito bene, e che non serviranno altri prelievi, ma noi non abbiamo visto niente di formale su questo, quindi non sono da escludere altre sorprese.”, ha dichiarato Enzo Merlini.
Il sindacato dunque vuole avere la garanzia che i disavanzi degli anni trascorsi non contemplino ulteriori prelievi dal fondo pensioni lavoratori dipendenti. Se questo dovesse succedere, si aprirebbe un altro fronte sul quale si dovrà avviare una nuova battaglia.
“Sulle nostre richieste di riduzione dei disincentivi, che riguardano in particolare le donne, tra le forze politiche abbiamo percepito una certa sensibilità – ha aggiunto il Segretario CSdL – solo che c’era l’ordine tassativo del Governo di non toccare niente della riforma. Ho ragione di pensare che proseguendo con il pressing su questo argomento nei prossimi mesi qualche fronte si possa aprire. Peraltro, è venuto fuori anche in Consiglio che la riduzione dei disincentivi per le donne non era così costosa come veniva prospettata.”
La legge di bilancio è sempre stato un momento di massima attenzione per tutto il paese, perché imposta la politica economica e finanziaria dell’anno successivo che sta per iniziare. È stato pubblicato on line il primo testo di legge di bilancio, che contiene pochissimi elementi, ma poiché tale legge non deve passare in Commissione, gli emendamenti si possono presentare tutti all’ultimo momento. Il sindacato monitorerà l’iter legislativo e chiederà qualche intervento “riparatore” sui temi della politica dei redditi, in particolare per le famiglie più in difficoltà a causa del carovita.
Quest’ultimo è infatti un altro dei temi principali dello sciopero, nel cui quadro vanno collocate la questione bollette, i contratti non rinnovati, la difesa dei redditi, in caduta libera a causa dell’inflazione che continua a galoppare.
E sui rincari delle utenze, si è trattato di una telenovela con annunci, controannunci, smentite. Intanto il gas è nuovamente aumentato del 30%: con l’effetto trascinamento, dall’anno scorso ad oggi l’incremento è di circa il 120%. Peraltro, sembra che gli aumenti servano non solo per far fronte ai costi di approvvigionamento e fornitura di gas ed energia elettrica, ma anche per sostenere altre esigenze di bilancio dell’AASS.
Anche a fronte dei tanti contratti non rinnovati, è sempre più forte la richiesta del sindacato di mettere in campo una politica dei redditi che possa sostenere le famiglie che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese, peraltro in crescita a causa del caro vita. Molti paesi stanno mettendo in campo provvedimenti di sostegno al reddito dei cittadini in difficoltà, per dare loro una boccata di ossigeno, mentre nel nostro Paese si sono sentite solo chiacchiere.
A San Marino strumenti come il reddito minimo familiare non sono stati ampliati, e tutt’ora sono inadeguati per far fronte alle difficoltà delle famiglie. La piazza ricolma di manifestanti nello sciopero generale del 15 novembre fornisce una spinta in più a questa giustissima richiesta.
Gli altri temi della 37a puntata di CSdL informa verranno trattati in una prossima comunicazione.
CSdL