PdL pensioni e norme sull’occupazione: l’Attivo CSU ha lanciato la mobilitazione

Posted On 26 Set 2022
Comment: Off

Martedì 11 ottobre parte il ciclo di assemblee intercategoriali con i lavoratori di tutti i settori, convocate dalle tre sigle sindacali. L’accelerazione dei tempi con cui il Governo sembra intenzionato a portare a breve nelle apposite Commissioni questi due provvedimenti così importanti ha il sapore di un blitz autoritario. Sono ancora molti i contenuti inaccettabili o mancanti dei due PdL, a partire dalla necessità di aumentare il contributo dello Stato per ripianare gli sbilanci annuali del Fondo pensioni. La CSU ha inviato oggi una articolata posizione sul PdL “Riforma delle norme sull’occupazione”, con la richiesta di apportare numerose modifiche e integrazioni. Verrà richiesto un incontro ai capigruppo consiliari

RSM 26 settembre 2022 – Le forti criticità dei progetti di legge di riforma del sistema pensionistico e delle norme sull’occupazione, già avviati all’iter consiliare rispettivamente nella prima e nella seconda sessione di settembre, sono i principali temi sui quali l’Attivo dei quadri sindacali CSU riunitosi venerdì scorso ha lanciato una fase di mobilitazione con i lavoratori di tutti i settori, che  prevede come primo atto un ciclo di 8 assemblee zonali intercategoriali, organizzate dalle tre sigle sindacali, che prenderanno il via martedì 11 ottobre, fino a lunedì 17 ottobre.

L’Attivo CSU ha in primo luogo stigmatizzato la scelta del Governo di portare in Commissione i due progetti di legge senza un adeguato ed esauriente confronto con il sindacato, nonostante si tratti di due interventi di riforma che hanno fortissimi effetti sulle condizioni dei lavoratori e dei pensionati e sull’intero assetto del mondo del lavoro sammarinese. Sul PdL di riforma delle pensioni, gli incontri tra Sindacato e Segreteria Sanità, che si sono susseguiti nei giorni scorsi, sono serviti a sciogliere i nodi principali del progetto di legge.

Anche se ancora manca l’ufficialità, addirittura verrebbe convocata la commissione consiliare per approvare la riforma pensionistica nei giorni dal 4 al 7 ottobre, mentre la settimana successiva verrebbe convocata l’apposita commissione per la riforma delle norme sull’occupazione. Con il Governo si era convenuto di dedicare il mese di ottobre per lo svolgimento di ulteriori approfondimenti delle proposte di modifiche ed integrazioni, per cui si tratta di una accelerazione inaccettabile, dal sapore di un blitz autoritario. Verrà pertanto richiesto un incontro con i capigruppo consiliari.

Sulla riforma pensionistica, nella posizione dettagliata inviata nelle settimane scorse al Governo e a tutti i Consiglieri, la CSU in primo luogo ha contestato fortemente l’eliminazione nella versione finale del PdL dell’articolo che prevedeva l’aumento del contributo dello Stato per far fronte agli sbilanci annuali del Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Per la CSU è inaccettabile che, mentre lo Stato copre da decenni integralmente lo sbilancio dei fondi previdenziali di alcune categorie, poi confluite in quella dei Lavoratori Autonomi, contribuisca solamente fino ad un massimo del 25% per i lavoratori subordinati.

L’utilizzo del Fondo di riserva deve essere necessariamente accompagnato da un congruo intervento da parte del bilancio dello Stato, confrontandoci sulle modalità di reperimento delle risorse. L’Attivo CSU ha ribadito la necessità di ripristinare questo articolo, opportunamente modificato, per garantire che i Fondi Pensione non si esauriscano rapidamente. È inaccettabile pensare che da ora fino ai prossimi 10/15 anni gli sbilanci si debbano coprire utilizzando le riserve del fondo pensione fino al loro azzeramento, dopo di che dovrà pensarci chi si troverà a governare: tutto ciò sarebbe irresponsabile!

Tra le principali criticità vi è la totale assenza di confronto sulla riforma di Fondiss, che dovrebbe essere approvata anch’essa entro fine anno. L’Attivo ha ribadito come sia inammissibile che i fondi della previdenza complementare non abbiano rendimenti, vanificando quindi l’obiettivo prefissato, ovvero che lo stesso Fondiss diventi una concreta integrazione ai rendimenti pensionistici del primo pilastro. Altro aspetto fortemente critico è relativo ai disincentivi previsti nel progetto di legge, che per la CSU sono eccessivi e troppo penalizzanti. Occorre renderli equi e sostenibili.

Sulla riforma delle norme sull’occupazione, il confronto è stato ridotto al minimo. Nella mattinata di oggi la CSU ha inviato al Segretario di Stato per il Lavoro, al Congresso di Stato e a tutti i Consiglieri, una articolata posizione su tale progetto di legge, presentando una serie di richieste di modifica e integrazioni che si rendono necessarie. I macrotemi sui quali si ravvisano le maggiori criticità sono l’intermediazione nell’invio di manodopera da parte di soggetti privati, il lavoro interinale, i distacchi dei lavoratori. (Una sintesi della posizione CSU sulla riforma delle norme sul lavoro verrà trasmessa nei prossimi giorni).

Nell’Attivo di venerdì scorso sono state anche preannunciate specifiche iniziative con il coinvolgimento dei delegati e rappresentanti sindacali, a sostegno delle posizioni e richieste sindacali, in particolare durante i lavori della Commissione, se verrà effettivamente convocata nel periodo 4-7 ottobre, che dovrebbe affrontare la riforma del sistema previdenziale.

Nei prossimi giorni verrà diffuso il calendario dettagliato del ciclo di assemblee intercategoriali nelle diverse zone del territorio, a cui sono invitati a partecipare anche i pensionati, in base alla zona di residenza. Si invitano tutti i lavoratori a partecipare, per ricevere le necessarie informazioni e per prendere parte attivamente al dibattito su questi due interventi legislativi di fondamentale importanza per le condizioni e i diritti dei lavoratori e dei pensionati e per il futuro del paese.

CSU

About the Author