Per una Europa sociale e solidale
Sindacalisti da San Marino, Francia, Italia e Germania chiedono un cambiamento di base all’Europa politica. Gilberto Piermattei, vice Segretario CSdL, ha partecipato a Strasburgo ad un incontro internazionale
Strasburgo/Sud Assia. “Per la fine delle disparità. Per una Europa sociale e solidale”- è questo il motto lanciato da un incontro internazionale avvenuto a Strasburgo, a cui hanno partecipato i sindacati di San Marino, Francia, Italia e Germania. I rappresentanti dei sindacati hanno discusso insieme le alternative alle politiche neoliberiste dominanti e hanno chiesto un cambiamento fondamentale dell’Europa politica.
Il popolo greco ha bocciato chiaramente le politiche europee di austerità e ha deciso di votare un nuovo inizio sociale. Esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti dei sindacati della Grecia. I lavoratori dipendenti non devono giocare l’uno contro l’altro, ma devono insieme difendere i propri diritti. L’attacco europeo ai salari, alle condizioni di lavoro, alle conquiste sociali e al patrimonio pubblico deve essere fermato. L’obiettivo comune dei sindacati è un’Europa in cui l’uomo è al centro e non gli interessi di profitto delle banche e delle società.
Per i sindacalisti è chiaro: la politica neoliberale dell’austerità ha fallito su tutta la linea. È economicamente inefficiente e spinge l’Europa sempre più in una profonda crisi, soprattutto nei paesi dell’Europa meridionale. I risultati di questa politica sono la disoccupazione, la povertà, la perdita di sicurezza sociale e la mancanza di opportunità, soprattutto tra i giovani. Nella politica le banche hanno sempre più potere. Pertanto, i ricchi e i super-ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
Per superare la crisi, i sindacati chiedono un programma di investimenti per creare nuovi posti di lavoro e migliorare la qualità e soprattutto le prospettive future per i giovani: CGT, CGIL, CSdL e DGB sottolineano: per finanziare il programma di investimenti, occorre distribuire la ricchezza sociale in modo più equo, e i mercati finanziari devono finalmente essere regolati in modo efficace. Questo attraverso la rapida introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, la lotta contro il dumping fiscale e un efficace lotta alla elusione ed evasione fiscale e alla criminalità economica.
Per i sindacati, la questione della distribuzione è la questione politica centrale: le risorse economiche sono sufficienti, più che mai, ma la distribuzione non è giusta. Mentre la stragrande maggioranza delle persone paga per la crisi, le banche e gli speculatori realizzano miliardi di profitti. Ciò che ha causato la crisi, infine, deve essere una congrua parte dei costi della crisi.
Gilberto Piermattei (CSdL), Yf Boutroue (membro del consiglio della CGT francese), Raymond Ruck (CGT Alsazia), Graziano Urbinati (CGIL Rimini), Michael Rudolph (rappresentante europeo del DGB Assia-Turingia) e Horst Raupp (DGB Sud Assia) sottolineano: la politica neoliberista prevalente non è un’alternativa. L’alternativa alle politiche anti-sociali è la giustizia sociale. Alla globalizzazione del capitale deve essere contrapposta la globalizzazione della solidarietà sindacale. Per questo i sindacati intendono impegnarsi. L’economia deve servire il popolo e non viceversa. L’uomo è più importante delle borse e del denaro. Ciò vale anche per la proposta di un accordo di libero scambio TTIP: l’uomo e il rispetto dell’ambiente devono avere la precedenza sugli interessi di profitto.
*Traduzione dal tedesco di Giulia Forcellini
(stagista presso la CSdL)
Gilberto Piermattei, che ha partecipato all’incontro internazionale a Strasburgo, in relazione ai temi trattati e contenuti nel comunicato sopra riportato, sottolinea, tra le altre cose, il fatto che le politiche di austerità sono iniziate dal momento in cui si è verificato il fallimento degli istituti di credito, che hanno portato alla crisi europea che ancora tutt’oggi stiamo vivendo. La commissione europea ha impostato le politiche di contrasto a questa grande crisi facendo pagare il prezzo più alto ai lavoratori. Ciò comporta, come hanno evidenziato tutte le quattro confederazioni a conseguenze quali il blocco dei rinnovi dei contratti, la diminuzione delle protezioni sociali e dei trattamenti previdenziali.
Tra le risposte evidenziate per superare questa crisi che ha causato 26 milioni di disoccupati, tra cui molti giovani, vi è la necessità, afferma Gilberto Piermattei, di “Recuperare posti di lavoro per i giovani, realizzare investimenti pubblici affiancati a quelli privati per rilanciare la ripresa economica”. Inoltre egli ritiene importante ripristinare il lavoro dignitoso sia sul piano salariale che dei diritti e della dignità personale dei lavoratori.
Infine sottolinea come questi incontri siano importanti per delineare una strategia comune tra i vari sindacati europei per dare più forza al movimento sindacale continentale nei confronti delle istituzioni e dei poteri economico-finanziari europei.
Giulia Forcellini (stagista presso la CSdL)