Riforma mercato del lavoro: deve essere l’occasione per favorire l’occupazione dei lavoratori con disabilità!

Posted On 17 Lug 2022
Comment: Off

Tracciata anche una panoramica dei rinnovi contrattuali, della sanità, dello stato del confronto su altre riforme

La riforma del mercato del lavoro, oggetto di confronto con il Segretario di Stato Lonfernini, è stata tra i principali argomenti della riunione dei giorni scorsi del Consiglio Direttivo CSdL presso la sala Montelupo di Domagnano.

Il dibattito si è concentrato sui punti di maggiore criticità del progetto di legge, che rappresentano forti elementi di preoccupazione per la CSdL. In primo luogo verrebbero tolti alcuni paletti al fine di favorire l’utilizzo del lavoro interinale, seppure circoscritto ad alcune specifiche casistiche, eliminando al contempo il reato di intermediazione di manodopera. Infatti, il PdL prevede la possibilità per le aziende che cercano personale di rivolgersi direttamente alle agenzie di lavoro interinale, bypassando l’Ufficio pubblico preposto nella selezione del personale, così come verrebbero abilitati a svolgere questa attività avvocati, commercialisti, oltre che gli stessi sindacati; funzione a cui la CSdL non è affatto interessata.

La CSdL ha espresso al tavolo di confronto la sua ferma contrarietà, ribadendo la necessità di salvaguardare il ruolo esclusivo dell’Ufficio del lavoro nella collocazione dei lavoratori e nel favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Se si tratta di migliorare ulteriormente le modalità con le quali tale funzione viene esplicata, siamo pronti a discuterne in qualunque momento.

Altro elemento inaccettabile, sarebbe l’aumento a 24 mesi del periodo di assunzione a tempo determinato, cancellando altresì qualunque limite al numero di rinnovi di tali contratti: ciò equivarrebbe ad un periodo di prova di 24 mesi, durante i quali il datore di lavoro potrebbe interrompere il rapporto di lavoro in ogni momento. Sarebbe il massimo della precarietà, ingiustificata ed ingiustificabile, e per questo irricevibile, anche se controbilanciata da uno stipendio leggermente più elevato.

Altro aspetto fondamentale è che questo progetto di legge tratta argomenti di cui non se ne sente la necessità, mentre demanda ad un futuro, non si sa quanto prossimo, il tema della riforma dell’inserimento al lavoro delle persone con disabilità ed invalidità, che rappresentano una discreta parte dei (pochi, per fortuna) disoccupati.

Riteniamo irrazionale – a maggior ragione con il tasso di disoccupazione ai minimi storici (2,7%), che peraltro ha già prodotto la liberalizzazione delle assunzioni – che la priorità sia l’introduzione di nuove forme di precarietà, in buona parte sconfitta grazie agli scioperi del 2005, e non quella di aprire il confronto sugli ulteriori strumenti da mettere in campo per favorire l’occupazione delle categorie più deboli.

È stata quindi tracciata una panoramica della situazione dei diversi rinnovi contrattuali tuttora aperti nel vasto settore del terziario, di cui si occupa la FUCS-CSdL (Federazione Costruzioni e Servizi). Le trattative per la definizione del contratto sono state aperte ufficialmente per quasi tutti i settori.

Si sono già svolti diversi incontri per i rinnovi contrattuali dei salariati AASLP e per i dipendenti del settore commercio e commercio turistico. La richiesta del sindacato è quella di concentrarsi esclusivamente sull’aspetto economico, per consentire il recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni di fronte al forte aumento dell’inflazione.

La controproposta delle associazioni USC e OSLA è decisamente inferiore alle richieste del sindacato, basate su dati oggettivi. Inoltre, le due associazioni sostengono la necessità di definire una serie di aspetti normativi, ma – fatto che ha quasi del grottesco – non sono state in grado di esplicitarli. Le Federazioni Costruzioni e Servizi delle tre sigle sindacali hanno avviato una serie di assemblee con i lavoratori del settore, di cui verrà dato conto entro qualche settimana.

Le altre trattative con le controparti, dopo alcuni approcci di carattere informale, entreranno nel vivo nei prossimi giorni. L’obiettivo anche in questo caso è concentrarsi sull’aspetto economico, senza addentrarsi nel labirinto della parte normativa dei contratti, contando di poter esporre ai lavoratori dei diversi settori un riferimento entro il mese di luglio.

Lo stato di profonda criticità della sanità sammarinese è stata messa in luce anche nella riunione del Direttivo. La CSdL ha ribadito la necessità imprescindibile di conoscere qual è il progetto complessivo e la direzione che deve prendere il sistema sanitario pubblico, messo nelle mani di un Direttore Generale al quale sono stati affidati pieni poteri. Un progetto rispetto a cui continua a registrarsi il più assoluto silenzio della maggioranza. Ora vengono presentati progetti importantissimi come quello che riguarda la chirurgia robotica, senza avere documentato al sindacato e all’opinione pubblica il necessario quadro di riferimento rispetto anche ai costi e benefici di questa scelta.

Circa il fabbisogno, ci è stato presentato un documento redatto da consulenti esterni che stabilisce i criteri che dovranno definire quali e quanti devono essere gli operatori sanitari e amministrativi nei diversi settori e dipartimenti dell’ISS, ad esclusione, inspiegabilmente, di tutto il personale medico e infermieristico di tutti gli ambulatori specialistici e degli OSS del servizio domiciliare territoriale; senza avere un quadro di insieme questa operazione rischia di essere un mero esercizio di tagli al personale.

Nel frattempo continua il forte stato di difficoltà in molti settori della sanità e medicina di base, mentre le liste di attesa sono tornate ad essere quelle del periodo precovid, seppure in maniera non uniforme. Una situazione complessiva che, oltre a creare disagi e disservizi per gli utenti, sta continuando a produrre un profondo stato di tensione e di stress tra gli operatori sanitari, ancora costretti in molti casi a turni di lavoro massacranti e a rinunciare alle ferie, tanto più ora che stanno aumentando i casi di covid e i conseguenti ricoveri ospedalieri.

Permangono tuttora grandi difficoltà nel reperire il personale sanitario mancante, in particolare infermieri e OSS, anche a causa di condizioni normative ed economiche non molto attrattive.

Relativamente alla riforma delle pensioni, che si rende più che mai necessaria, e il cui confronto in questa fase si sta trascinando senza la necessaria continuità, il Direttivo ha ribadito la centralità del primo pilastro previdenziale, il cui carattere solidaristico e intergenerazionale è il fondamento di una società coesa e di uno stato sociale democratico e universalistico.

Da diverse parti si denota una particolare attenzione su Fondiss, la cui riforma è ovviamente indispensabile per ottenere rendimenti degni di questo nome, quasi come se fosse scontata la tenuta del primo pilastro. Purtroppo non è affatto così, visti i disavanzi crescenti.

Il Fondiss diventerà un Fondo di entità sempre più rilevante, di dimensioni enormi per la realtà sammarinese e quindi interessante per molti. Per la CSdL l’obiettivo resta unicamente quello di mantenere un sistema pensionistico che, nel suo complesso, continui a garantire trattamenti previdenziali soddisfacenti per i prossimi decenni, e quindi anche per le generazioni future, in un quadro di compatibilità economica sostenuta anche da un bilancio dello Stato in equilibrio.

CSdL