Incontro con i Segretari CGIL: si rafforzano i rapporti di scambio e  collaborazione

Posted On 08 Mag 2023
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Dai dirigenti CGIL secca bocciatura del Decreto lavoro del Governo Meloni; è solo un bonus temporaneo da 450 euro, mentre l’inflazione costituisce un aggravio per le famiglie pari a 2.400 euro nel 2023, e allarga le maglie della precarietà. Duramente contestato anche il decreto fiscale. A Bologna sono scese in piazza oltre 30mila persone per protestare contro il Decreto e chiedere risposte a varie emergenze: stagnazione dei salari e contratti non rinnovati a fronte di un’inflazione altissima, aumento della povertà, precarietà, morti e infortuni sul lavoro, evasione fiscale. Occorre un nuovo progetto di sviluppo che crei una diversa visione di futuro, per interrompere il continuo esodo dei giovani. Annunciata una intensa stagione di mobilitazione e protagonismo dei lavoratori.

RSM 14 maggio 2023 – È stata una giornata di vera e propria formazione e di confronto con la realtà sindacale italiana, particolarmente ricca di contenuti, quella che hanno vissuto giovedì 11 maggio i delegati e rappresentanti sindacali CSdL riuniti alla sala Montelupo di Domagnano, che ha visto protagonisti i Segretari Generali della CGIL delle regioni Emilia-Romagna e Marche, e delle Camere del Lavoro provinciali di Rimini, Forlì e Pesaro.

Sono intervenuti: Massimo Bussandri, Segretario Generale CGIL Emilia-Romagna; Giuseppe Santarelli, Segretario Generale Marche; Isabella Pavolucci, Segretaria CGIL Rimini; Maria Giorgini, Segretaria Generale CGIL Forlì; Roberto Rossini, Segretario Generale CGIL Pesaro. Ha introdotto e concluso i lavori il Segretario Generale CSdL Enzo Merlini.

Questo incontro è un ulteriore sviluppo degli storici rapporti di collaborazione tra CSdL e CGIL, che hanno raggiunto un punto culminante nell’accordo sulla doppia affiliazione per i lavoratori frontalieri firmato lo scorso 1° settembre con il suggello di Maurizio Landini.

I massimi dirigenti delle regioni e province limitrofe hanno tracciato una ampia e approfondita panoramica della situazione italiana e delle problematiche che il movimento sindacale sta affrontando, a soli due mesi dalla celebrazione del 19° Congresso CGIL, che ha tracciato le linee programmatiche del più grande sindacato italiano, con la riconferma alla Segreteria Generale di Maurizio Landini.

L’Italia è un paese sempre più diseguale e pieno di contraddizioni, in cui si concentrano diverse problematiche: salari bassi, precarietà diffusa, infortuni sul lavoro, evasione fiscale, bassa produttività del sistema, divario nelle retribuzioni tra donne e uomini, mancanza di manodopera specializzata, fuga dei ragazzi dopo la formazione scolastica e universitaria, acuirsi della denatalità, riduzione del perimetro dello stato sociale a partire dalla sanità e dalla scuola.

In Europa l’Italia detiene il primato della maggiore concentrazione di ricchezza privata, con il 5% delle famiglie che detiene la gran parte della ricchezza privata del paese. Al contempo ha il rapporto più alto tra PIL e debito pubblico, dopo la Grecia, e la più alta percentuale di evasione fiscale.

La precarietà è una realtà sempre più diffusa. Su un totale di 23 milioni di lavoratori occupati, i lavoratori precari oggi sono oltre 3 milioni; nel 2008 il loro numero ammontava a 2,3 milioni. L’Italia è il paese europeo con il più alto numero di lavoratori con contratti a termine; quelli attivati nel 2021 sono stati 7,7 milioni, nel 2022 sono arrivati a 8,5 milioni. La metà dei contratti a termine non supera i 90 giorni di lavoro.

Sempre l’Italia è il paese con il numero più elevato di disoccupati di giovani tra i 20 e i 34 anni. Molti di loro non cercano neanche una occupazione, in quanto ormai rassegnati. Il lavoro part-time riguarda 3 milioni di persone, ma in molti casi si tratta di una scelta imposta dall’azienda, in particolare alle donne, e non una decisione autonoma. Quando il lavoro precario e sottopagato rimane una costante, non è possibile fare nessun progetto di prospettiva, ad iniziare dalla creazione di una famiglia.

Altro fattore di precarietà e lavoro sottopagato sono i contratti pirata, sottoscritti da sindacati fasulli e compiacenti, che prevedono paghe orarie da 3-5 euro all’ora. Per evitare tutto ciò occorre una legge sulla rappresentatività che abiliti alla firma dei contratti solo le organizzazioni comparativamente più rappresentative e l’applicazione anche in Italia del valore erga omnes dei contratti. Rivendicazioni, queste, che la CSdL ha sempre pienamente appoggiato.

Altro tema scottante è la sicurezza sul lavoro. Solo nel 2022 si sono registrasti in Italia 700 mila infortuni, con più di mille morti, con una media di tre morti al giorno. Si muore nei cantieri edili, nelle fabbriche, nei campi. Perfino tre giovanissimi studenti sono morti l’anno scorso nei periodi di alternanza scuola-lavoro che, per come sono disciplinati, la CGIL chiede di abolire. Le norme spesso non sono applicate. La CGIL chiede di aumentare il numero degli ispettori e dei controlli, maggiore formazione per imprese e lavoratori, incentivi per le aziende che investono in sicurezza e prevenzione.

In Italia, come del resto anche a San Marino, da tempo si registra una emergenza redditi, a cui concorrono diversi fattori, oltre ai salari fermi: l’esplosione dei prezzi, in particolare dei beni di prima necessità, il rialzo delle utenze e dei mutui, la discontinuità lavorativa e il lavoro part time.

Sul decreto lavoro del Governo Meloni, contro il quale a Bologna sono scese in piazza 30.000 persone, la bocciatura è netta: non dà nessuna risposta all’emergenza redditi, perché il taglio del cuneo contributivo in realtà è un bonus di 450 euro, peraltro solo temporaneo, quando in Italia quest’anno le famiglie a reddito medio-basso spenderanno per vivere circa 2.400 euro in più. Allarga le maglie della precarietà, consentendo di derogare rispetto alle causali per il rinnovo del contratto a tempo determinato, oltre a reintrodurre i voucher. Questi ultimi, che si possono acquistare anche in tabaccheria, sono la forma più estrema di precarietà e il segno più evidente dello svilimento del lavoro: con i voucher si annullano tutti i diritti dei lavoratori e si vanificano i contratti di lavoro.

L’evasione fiscale sottrae allo Stato 107 miliardi all’anno. Combattere l’evasione è necessario per recuperare risorse da destinare alla sanità e allo stato sociale e per ridurre le tasse a salari e pensioni. L’IRPEF è pagata per l’85% dai soli lavoratori dipendenti e pensionati. Con il decreto-legge delega sulla riforma fiscale il Governo è andato nella direzione contraria dell’equità: in contraddizione con il principio costituzionale della progressività, si riducono a tre gli scaglioni per fasce di reddito, arrivando alla flat tax, che favorisce i redditi più alti e produce un forte calo degli introiti per lo Stato. La CGIL rivendica invece il consolidamento della progressività, la tassazione delle grandi ricchezze e delle rendite finanziarie, la restituzione del fiscal drag ai lavoratori e pensionati.

Il Segretario Generale CSdL Enzo Merlini ha sottolineato che “pure nelle diversità insite tra due Paesi di dimensioni enormemente diverse, sono tante le rivendicazioni e problematiche che ci accomunano. Inoltre, condividiamo con la CGIL la consapevolezza che molti temi posti all’attenzione dei Governi, e che costituiscono vere e proprie vertenze, hanno carattere transnazionale, per cui è necessaria una maggiore unità d’azione dei sindacati a livello europeo e mondiale.

Nel nostro Paese, c’è poi un problema di carenza di dati su cui aprire riflessioni ed indirizzare le relative politiche: ad esempio, mancano totalmente quelli sulla ricchezza delle famiglie e sull’evasione fiscale, mentre quelli sull’occupazione, sull’inflazione, sulle retribuzioni contrattuali non comprendono analisi e valutazioni da parte dell’Ufficio competente, come invece svolge l’ISTAT mensilmente.

In questo momento, il tema delle precarietà e della politica dei redditi sono centrali anche a San Marino e costituiscono la priorità della nostra azione di pressione sul Governo: sono ineludibili provvedimenti a sostegno delle famiglie meno abbienti.”

CSdL