Il lavoro povero esiste anche a San Marino! Ci sono tariffe orarie inferiori ai 10 euro lordi

Posted On 19 Set 2024
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Commercio turistico, settore alberghiero e della ristorazione, servizi, alcune professionalità dell’artigianato, sono i settori dove le retribuzioni sono più basse. Obiettivo della imminente nuova stagione di rinnovi contrattuali è quello di recuperare il più possibile il potere d’acquisto perso a causa dell’inflazione per tutti i lavoratori ed incrementare i livelli retributivi per gli occupati in tali comparti

RSM 19 settembre 2024 – Tra i contratti di lavoro di pertinenza della Federazione Costruzioni e Servizi della CSdL (FUCS), ve ne sono alcuni che sono obiettivamente poveri, in termini di retribuzioni orarie. Una panoramica l’ha tracciata il Segretario della stessa Federazione Stéphane Colombari nell’ultima puntata di “CSdL Informa”, sollecitato dalle domande di Giuliano Tamagnini.

Colombari ha fornito un sintetico quadro della situazione. “Nel contatto del commercio turistico il primo livello parte da 8 euro lordi all’ora, mentre per superare i 10 lordi bisogna essere inquadrati al quinto livello, caso più unico che raro. Nel settore bar-alberghi-ristoranti, si superano di poco i 10 euro orari soltanto a partire dal terzo livello; il primo livello percepisce € 8 all’ora.  Situazione analoga si registra nel contratto dei servizi, in particolare nel settore delle pulizie e del facchinaggio: al primo livello non si arriva ai 9.50 euro orari.

C’è anche un settore che non è di competenza della mia Federazione, l’artigianato, dove per alcune professionalità, si percepiscono almeno 10 euro l’ora solo a partire dal quarto livello.

Peraltro, in questi settori gli inquadramenti ai livelli più bassi sono in netta prevalenza per cui possiamo effettivamente parlare di lavoro povero.

Anche questi contratti sono in scadenza a fine anno e bisogna intervenire. Se l’aspetto normativo è importante, nella trattativa per i rinnovi contrattuali dobbiamo dare priorità all’aspetto economico, con l’obiettivo di rivalutare in maniera significativa le retribuzioni, vista l’impennata dell’inflazione di questi ultimi anni. Nei precedenti contratti abbiamo ottenuto mediamente un 6% di aumento complessivo, a fronte però di un incremento del costo della vita ben superiore.

Occorre pertanto recuperare potere d’acquisto per tutti i lavoratori e aumentare sensibilmente le retribuzioni per gli occupati di questi comparti. È doveroso ricordare che sono settori ove i dipendenti sono frammentati in una miriade di piccole imprese e quindi difficilmente organizzabili.

È necessario che le Associazioni di Categoria si rendano disponibili ad affrontare questa situazione, che è dovuta solo in parte a tabelle retributive inadeguate. Tariffe orarie così basse sono infatti la conseguenza di orari settimanali particolarmente lunghi (fino a 45 ore settimanali): tali attività sono classificate come lavoro d’attesa, ma la realtà è cambiata da tempo e bisogna tenerne conto.

Peraltro, le imprese di questi settori lamentano la difficoltà di trovare la mano d’opera necessaria: sicuramente retribuzioni così basse sono una delle cause, tenendo conto altresì che, chi è occupato ad esempio nel settore della ristorazione, svolge orari di lavoro spesso difficilmente compatibili con il tempo libero da dedicare alla famiglia.

Ricordo che il prossimo 7 ottobre si celebrerà la Giornata internazionale per il lavoro dignitoso, introdotta dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro di cui San Marino fa parte. Tra gli obiettivi ci sono il raggiungimento della giustizia salariale e del salario minimo, ovvero debellare il c.d lavoro povero, da realizzarsi attraverso la contrattazione collettiva. Ce la metteremo tutta.

Nel nostro ordinamento, il salario minimo è stabilito dai contratti: è la modalità preferibile, rispetto ad altre che sono presenti in vari paesi europei. Mi auguro che la trattativa con le nostre controparti parta con il piede giusto e si concretizzi in tempi brevi. Altre iniziative non vorrei prenderle in considerazione.”

CSdL