Massima solidarietà alla proteste delle donne in Iran e condanna della brutale repressione

Posted On 29 Set 2022
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La CSU si unisce al coro di voci che a San Marino, attraverso il Consiglio Grande e Generale, e a livello internazionale si sono levate per esprimere solidarietà alle donne iraniane, che da giorni protestano per l’uccisione di Masha Amini, 23 anni, arrestata perché non indossava correttamente il velo, come prescritto dalle assurde e disumane regole integraliste degli ayatollah, e morta a seguito delle violenze inflittale da una squadra della polizia religiosa. Al contempo la CSU esprime la massima condanna per la brutale repressione attuata dalle forze dell’ordine del regime, che ha provocato numerosi morti, feriti e arresti.

Alle proteste nelle strade e nelle piazze delle città iraniane partecipano le donne e molte componenti della società, a partire dai lavoratori. Anche molti uomini prendono parte alle manifestazioni, a dimostrazione di un forte senso di solidarietà che si è creato all’interno della stessa società iraniana.

Queste proteste sono volte a denunciare l’intero regime, che ha schiacciato il popolo attraverso leggi fondamentaliste che cancellano i più elementari diritti di libertà, giustizia e democrazia. Le donne sono, fin dalla vittoria del khomeinismo, i soggetti più colpiti dalla violenza retrograda del regime, ed il velo è proprio il “simbolo” con cui il potere manifesta la volontà di relegarle ai margini della società privandole di libertà e diritti fondamentali.

Anche sul piano sindacale la situazione in Iran è drammatica: diritti e libertà sono negati, i sindacati indipendenti sono repressi ed i sindacalisti sono arrestati e torturati.

La CSU ribadisce la massima solidarietà alla lotta delle donne e di tutti coloro che in Iran si battono per mettere fine a questo barbaro regime basato sul fondamentalismo religioso, e si appella alla comunità internazionale affinché metta in atto tutte le iniziative possibili per fermare la repressione e per affermare il rispetto dei diritti umani e delle libertà individuali.

Nonostante decenni di regime khomeinista, in Iran esiste una importante parte di società, ad iniziare proprio dalle donne, che crede nei valori della libertà, del pluralismo e della democrazia, e del rispetto dei diritti umani.

A queste donne e a questi uomini dell’Iran deve essere data la possibilità di cambiare le cose: il loro paese va liberato dalla violenza e dalla repressione che li opprime da lungo tempo, per costruire un sistema politico ed una società culturalmente ed umanamente più evoluta, che metta al centro i diritti, la dignità e la libertà di tutte le persone.

CSU