“San Marino, si volta pagina?” Molto partecipato il pubblico dibattito promosso dalla CSU
Sull’indennità di malattia, il Segretario Mussoni ha affermato che la maggioranza presenterà un emendamento che recepisce l’accordo col sindacato del 1° Giugno. Sembra che non tutti in maggioranza condividano questa modalità. La CSU alle forze politiche: “Risolvete questo problema, lo chiedono con forza tutti i lavoratori!”
L’anno che sta per concludersi sul piano occupazionale sarà il peggiore dalla scoppio della crisi ad oggi; si chiuderà infatti con 600 licenziamenti, la cifra più alta in un solo anno, e 1.500 disoccupati, al momento senza nessuno sbocco concreto. Questo quadro impietoso della recessione sammarinese ha fatto da cornice al pubblico dibattito di ieri sera alla sala di Montelupo di Domagnano, gremita di partecipanti. Il dibattito è stato coordinato da Giovanna Bartolucci, Capo redattore web di San Marino RTV.
Visto il particolare periodo dell’anno, occhi puntati sulla finanziaria 2016. “Anche quest’anno non c’è stata eccezione – ha esordito il Segretario Generale CSdL Giuliano Tamagnini. A ridosso della sessione consiliare, il Governo non ha consentito nessun confronto sulla finanziaria. Inoltre, sappiamo che ci sono decine di emendamenti della maggioranza, di cui non conosciamo il contenuto.
La stessa finanziaria è solo un rendiconto contabile, che non delinea nessuna traiettoria di sviluppo. La sola iniziativa del polo del lusso è del tutto slegata da un solido progetto organico e complessivo di crescita dell’economia e per la creazione di nuovi posti di lavoro. Ad allarmare è anche lo stato dei conti pubblici. 260 milioni di debito, più 102 di titoli obbligazionari, oltre ai 40 milioni che lo Stato ha prelevato indebitamente dai fondi fondo pensioni, naturalmente da restituire.” Sulle pensioni, ha proseguito Giuliano Tamagnini, ci sono due ordini di problemi; “Da un lato occorre mettere mano urgentemente ad una riforma organica del sistema previdenziale, che non è più in grado di reggere le tendenze in atto, e dall’altro c’è la restituzione dei 40 milioni di euro da parte dello Stato.” La proposta del Governo al Consiglio per la previdenza è di un rientro in dieci anni al 2% di interesse. “Un periodo troppo lungo, ha sottolineato Tamagnini. Dobbiamo avere la certezza di un rientro in tempi decisamente più brevi, per mettere davvero in sicurezza le risorse del fondo pensioni lavoratori dipendenti.”
Il Segretario Generale CDLS Marco Tura ha ricordato l’iter dell’accordo sulla indennità di malattia. “Abbiamo negoziato l’accordo firmato il primo giugno scorso, per superare le gravi penalizzazioni introdotte dall’articolo o 48 della finanziaria 2015 a danno dei lavoratori, ma lo stesso accordo, su cui c’è stata la presa d’atto del Governo, non è stato avviato dalla maggioranza all’iter consiliare. Doveva servire a colpire gli abusi, non ha dato nessun risultato; infatti, dai dati resi noti, sono diminuite le malattie brevi, ma sono aumentate quelle più lunghe. I furbi sono rimasti furbi. Dalle assemblee delle scorse settimane, i lavoratori hanno manifestato la loro totale contrarietà a questo provvedimento, chiedendo con molta determinazione che i suoi effetti vengano superati.”
E a proposito dei tagli alla indennità di malattia, il Segretario per la Sanità Francesco Mussoni ha affermato che la maggioranza è intenzionata a presentare un emendamento alla finanziaria che recepisce i contenuti dell’accordo firmato con il sindacato il 1° giugno. “Se così non fosse – ha aggiunto – si deve percorrere la strada della cancellazione dell’articolo 48 della finanziaria 2015.”
A questo punto sembra che per il sindacato e i lavoratori ci siano due risultati utili su tre: o la trasformazione in legge dell’accordo, o la cassazione dell’articolo 48. Su queste due opzioni dalle fila della maggioranza sono emerse posizioni diverse, come la CSU ha potuto chiaramente constatare nell’incontro, sempre di ieri, con le forze politiche. Questo è tutt’altro che tranquillizzante. “Non vorremmo che nella disputa tra queste due soluzioni, poi andasse a finire che le cose restano tali e quali. Sarebbe una beffa inaccettabile per i lavoratori!”. Così hanno puntualizzato con forza i Segretari generali CSU, chiedendo che a questa vicenda la politica dia una soluzione positiva, che metta fine alle penalizzazioni per le persone che stanno male.
Sulla restituzione dei 40 milioni al fondo pensioni, il Segretario di Stato per le Finanze Giancarlo Capicchioni ha affermato che al momento, per ragioni di “liquidità”, non vi sarebbero le condizioni per modificare la proposta del reintegro in 10 anni al 2% di interesse. Ma la CSU, come prima detto, non mollerà e continuerà a rivendicare una modalità di restituzione in tempi più brevi e con le massime garanzie di integrità del capitale.
Il consigliere di Rete Matteo Zeppa ha dato un giudizio molto negativo sull’operato del governo, che non ha saputo dare nessuna risposta alle necessità di sviluppo e occupazione del paese, ricordando inoltre che sulla indennità di malattia il suo gruppo consiliare aveva presentato un ordine del giorno per cancellare l’articolo 48, il quale è stato respinto. Ha inoltre precisato che in relazione al polo del lusso, il referendum promosso nel paese non riguarda questo progetto economico in quanto tale, ma la variante del Prg che prevede il cambio di destinazione d’uso di un’area verde.
Paride Andreoli, capo gruppo consiliare del Partito Socialista, ha sottolineato la necessità di portare nuovi investitori a San Marino, per creare nuovi posti di lavoro e immettere anche nuove risorse al fondo pensioni. Sulla restituzione del 40 milioni, ha ipotizzato un rientro in 8 anni con un tasso del 2% per i primi tre anni, per poi rinegoziare il tasso di interesse in base alla situazione del momento.