Riuniti i Direttivi di CSdL e CDLS: “Lavoro e sviluppo, solo così si salva il paese”
Il paese si salva solo se si salva il lavoro, creando nuova occupazione e tutelando quella esistente, e se riparte lo sviluppo. È il messaggio che con forza esce dai Direttivi delle Confederazioni Sindacali CSdL – CDLS riunitisi congiuntamente nella giornata di oggi, con l’intento di rilanciare una nuova fase di azione unitaria sulle principali problematiche del paese, che avrà come prossima tappa l’Attivo generale dei delegati, che sarà convocato nel prossimo mese di aprile, per poi proseguire con altre iniziative di coinvolgimento e mobilitazione dei lavoratori e della cittadinanza.
Le Confederazioni rimettono al centro l’emergenza occupazione e sviluppo, aggravati ulteriormente dal totale immobilismo del Governo, che non solo evita il confronto con le parti sociali, ma che non ha messo in campo il benché minimo progetto di rilancio per il paese, limitandosi ad una serie di “sparate” roboanti su presunte iniziative imprenditoriali, tra cui spicca il “polo” dell’alta moda, che sono prive di qualsiasi attendibilità.
La CSU rilancia l’estrema necessità di un piano di ripresa dell’economia e dell’occupazione, che parta dalle attività che hanno retto alla crisi, favorendone la tenuta e la crescita, e incentivando nuovi investimenti imprenditoriali.
Tra i capisaldi del rilancio del paese, la legalità e la trasparenza, nel cui ambito si colloca la questione morale, la “madre” di tutte le questioni. La politica sta facendo troppo poco per affrontare questo colpo al cuore del sistema; dà l’impressione di volersi autoassolvere piuttosto che fare una vera pulizia al proprio interno, come dimostrato anche dalla vicenda relativa alla Cassa di Risparmio.
Occorre una nuova classe politica che non abbia alcuna implicazione con le fosche vicende di corruzione e collusione con il malaffare che stanno emergendo, per dare alla cittadinanza ed al mondo esterno un’immagine diversa della politica; una nuova credibilità è determinante per favorire nuovi investimenti e per mettere in pratica seri progetti di sviluppo.
Occorre quindi che la Magistratura sia messa nelle condizioni di chiudere il prima possibile i conti con il passato. Proseguono le inchieste giudiziarie; è ora che si arrivi a dei rinvii a giudizio, per dare un senso di giustizia compiuta.
Centrale è la necessità di assicurare, da parte del sistema bancario e finanziario, il credito necessario per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e per rispondere alle necessità di liquidità delle aziende esistenti che si trovano in difficoltà. A proposito di queste ultime, vi sono aziende importanti e di interesse strategico per il paese, con rilevanti livelli occupazionali, che sono a rischio di chiusura perché non riescono ad accedere a linee di credito, neanche di rilevante entità. Tutto questo è una assoluta aberrazione…
Le banche sammarinesi devono essere chiamate, attraverso una politica del credito promossa e coordinata dallo Stato, a destinare una quota delle somme in esse depositate a sostegno delle imprese esistenti territorio e al finanziamento di progetti industriali di concreto interesse per la collettività. Gli istituti di credito sono stati salvati dalla bancarotta di sistema con ingenti risorse dell’intera collettività, ed è giunto il momento che mettano a disposizione le somme necessarie per aiutare il Paese ad uscire dalla crisi.
Se si vogliono attrarre investimenti è necessario essere competitivi anche sui costi degli immobili industriali e delle strutture lavorative. Anche da ciò deriva la proposta, che la CSU rilancia, di introdurre una tassa patrimoniale che gravi in particolare sui grandi patrimoni immobiliari e non, accumulati attraverso la speculazione.
La CSU rivendica il superamento della riduzione dell’indennità di malattia. Colpire chi ha la sfortuna di stare male non è degno di un paese civile, e pertanto è necessario che questa misura sia al più presto revocata. La maggioranza, in un incontro avvenuto nello scorso dicembre, a finanziaria ormai votata, aveva garantito al sindacato un positivo confronto sulla questione: solo in questi giorni è stato convocato un incontro con la Segreteria di Stato per la Sanità per la prossima settimana.
La solidità dello stato previdenziale è anch’esso un elemento di competitività. Il primo pilastro previdenziale si sta avviando velocemente al punto di caduta ed è necessario intervenire al più presto per rimetterlo in sostenibilità, per garantire alle future generazioni la certezza di una pensione dignitosa. Circa il 2° pilastro, questo necessita di una maggiore strutturalità in termini di contribuzione, e occorre superare al più presto l’empasse creata dello scorso Referendum, al fine di trovare soluzioni positive che permettano agli assicurati di poter godere di rendimenti in linea con la media dei fondi pensione contrattuali esistenti in Italia e in Europa.
Un riferimento importante è stato rivolto alla Pubblica Amministrazione, frutto di anni di incuria che hanno impoverito il sistema pubblico, creando distorsioni nella gestione dei servizi. Serve assolutamente un rilancio formativo che metta la PA al servizio dello sviluppo economico e sociale. Ribadito il forte no al processo di esternalizzazione di servizi dello Stato, tra cui quelli gestiti dall’Azienda dei Servizi.
Nell’ambito delle necessarie politiche di rafforzamento dello stato sociale, un’attenzione particolare va riservata alle persone anziane, i cui servizi e tutele vanno necessariamente estesi e potenziati. Di forte rilevanza è la questione delle strutture per gli anziani non autosufficienti; le Confederazioni rivendicano la rapida attuazione del progetto di unificazione delle case riposo in un unica struttura nel Casale La Fiorina a gestione pubblica, garantendo un elevato standard qualitativo dei servizi.
I Direttivi hanno quindi sottolineato l’importanza del progetto di formazione unitario che sarà avviato nelle prossime settimane a favore dei rappresentanti sindacali, al fine di fornire loro un importante bagaglio di conoscenza per svolgere al meglio la loro importante funzione all’interno dei luoghi di lavoro
La CSU si appresta ad intraprendere il percorso che porterà, nel febbraio del 2016, alle celebrazioni del 40° anniversario della nascita della Centrale Sindacale; con varie iniziative verrà celebrato questo evento fondamentale della storia del movimento sindacale sammarinese, che attraverso l’unità d’azione ha permesso di dare più forza al movimento dei lavoratori, consentendo nel corso dei decenni di raggiungere importanti conquiste sul piano contrattuale, dei diritti e delle tutele sociali, degli stessi livelli di democrazia.