Legge sulla rappresentatività, una norma storica che può contribuire al rilancio del paese
La legge sulla rappresentatività passata ai raggi X. È quanto hanno fatto i rappresentanti sindacali della CSU, riuniti per l’intera giornata di oggi presso il Best Western Palace Hotel, proprio per approfondire nel dettaglio la Legge 9 maggio 2016 n. 59 “Della libertà e attività sindacale nei luoghi di lavoro, della contrattazione collettiva e del diritto di sciopero”.
I lavori dell’Attivo unitario si sono aperti in seduta plenaria con una introduzione politica del Segretario Generale CDLS Marco Tura, e con una presentazione della legge da parte di Giuliano Tamagnini, Segretario Generale CSdL, che con l’ausilio di una serie di “slide” ne ha ripercorso in sintesi i punti salienti. Il programma è proseguito con un lavoro di approfondimento in gruppi intercategoriali, coordinati da dirigenti sindacali.
Nel lavoro di gruppo i rappresentanti sindacali di tutte le categorie, che hanno partecipato con grande interesse a questa iniziativa seminariale, hanno avuto la possibilità – interagendo attivamente con i dirigenti sindacali – di approfondire ulteriormente i contenuti della legge, chiarirne gli aspetti principali e acquisire una serie di conoscenze utili da trasmettere ai propri colleghi sui posti di lavoro. Ciò, nell’ottica di una sempre maggiore responsabilizzazione e coinvolgimento degli attivisti sindacali, quale rappresentanza di base del movimento sindacale unitario.
Questa legge, fortemente voluta da CSdL e CDLS, ha attualizzato la precedente norma datata 1961, adattandola alla situazione economica e occupazionale attuale, radicalmente cambiata. È una svolta storica, perché la legge ha saputo unire i punti migliori di due modelli diversi: quello basato sul riconoscimento giuridico, e quindi dell’erga omnes, e quello diffuso in tutta Europa fondato sulla rappresentanza numerica.
La legge sulla rappresentatività ha rimesso al centro il diritto del lavoro, precedentemente messo in discussione dalla presenza di più contratti nello stesso settore, che avevano tutti validità erga omnes, creando una situazione di forte incertezza e confusione, sia per i lavoratori che per gli stessi imprenditori. Una situazione che peraltro costituiva un fortissimo disincentivo a nuovi investimenti nel nostro paese.
La norma continua a tutelare pienamente il diritto alla libertà di associazione sindacale, come confermato anche con estrema chiarezza dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), ed ha riaffermato e consolidato il valore erga omnes dei contratti collettivi nazionali. Una specificità, questa, tutta sammarinese che assicura gli stessi diritti e le stesse condizioni normative ed economiche sia ai lavoratori delle aziende più grandi, con una maggiore forza contrattuale, che ai dipendenti delle aziende più piccole, più deboli contrattualmente.
Questa legge, come è stato illustrato, stabilisce con precisione requisiti e condizioni per la registrazione delle organizzazioni sindacali e datoriali, ed afferma regole democratiche certe nella rappresentanza delle stesse organizzazioni; regole necessarie in primo luogo ai fini del diritto alla firma dei contratti collettivi nazionali, stabilendo che per ogni settore può essere sottoscritto un solo contratto collettivo nazionale con validità erga omnes, da parte delle organizzazioni che, in quello stesso settore, risultano essere maggiormente rappresentative.
Ciò, continuando a consentire la contrattazione aziendale o settoriale, che avrà valore unicamente per le aziende e i lavoratori rappresentati dalle organizzazioni firmatarie; i contenuti non potranno essere peggiorativi rispetti ai contratti collettivi nazionali. Viene altresì pienamente confermato il diritto di sciopero.
La sussistenza dei requisiti per avere il diritto a partecipare ai tavoli contrattuali ed a sottoscrivere contratti erga omnes, viene certificata attraverso l’istituzione di un “Comitato Garante per la contrattazione collettiva e la rappresentatività delle organizzazioni sindacali e datoriali”.
Tra le novità più rilevanti introdotte dalla legge, vi è la certificazione degli iscritti/associati attraverso il versamento obbligatorio di una quota di adesione, fatto questo da sempre praticato con assoluta trasparenza da CSdL e CDLS, e come avviene in ogni parte del mondo. Tra le altre cose, viene previsto obbligatoriamente il referendum su ogni rinnovo contrattuale (come sempre praticato dalla CSU), stabilendo che per avere validità erga omnes deve essere approvato dalla maggioranza assoluta (50% più uno) dei lavoratori dipendenti del settore.
La CSU intende continuare, attraverso altre iniziative, a coinvolgere il mondo del lavoro e la cittadinanza nella conoscenza e nell’approfondimento di questa importantissima legge, che può portare un contributo determinante al rilancio dell’economia e dell’intero paese.