Giornata della memoria: ricordare significa opporsi alle discriminazioni

epa04585858 The main gate of the Auschwitz camp with a sign reading ‘Work sets you free’ at the former Nazi-German concentration and extermination camp KL Auschwitz in Oswiecim, Poland, 26 January 2015, ahead of the upcoming 70th anniversary of the liberation of the camp wich will be celebrated on 27 January 2015. On 27 January 1945, Soviet forces liberated the biggest German Nazi death camp. EPA/JACEK BEDNARCZYK POLAND OUT
“A 75 anni dalla liberazione di Auschwitz la memoria resta un patrimonio inestimabile dell’umanità, perché, come ammoniva Primo Levi, solo quando nel mondo a tutti gli uomini sarà riconosciuta la dignità, solo allora sarà possibile dimenticare”.
Nel giorno della memoria i segretari della CSU Giuliano Tamagnini e Gianluca Montanari non dimenticano l’immane tragedia dell’Olocausto e sottolineano come il filo-rosso del lavoro abbia attraversato quegli anni terribili: “Nei lager nazisti, chiamati ‘campi di lavoro’, abbiamo conosciuto la forma più disumana del lavoro, quello che annienta la persona nella sua interezza e che si prende gioco della sua dignità, a partire dalla ignobile frase all’ingresso di Auschwitz, il lavoro rende liberi”.
E il lavoro, aggiungono, “ha avuto un ruolo centrale nella storia della Resistenza, quando migliaia di operai contribuirono alla cacciata del nazifascismo riorganizzando il Sindacato democratico nelle fabbriche, ostacolando con scioperi e sabotaggi la produzione bellica e contribuendo a riannodare la cultura tra le persone, pagando prezzi elevatissimi”.
Per i Segretari CSU “il riverbero sul presente di quell’abisso di disumanità ci deve allora impegnare ogni giorno a trasmettere ai giovani i valori della democrazia, libertà, dell’integrazione, del rispetto per la vita. Perché ricordare significa anche questo: opporsi a una visione del mondo che rende invisibili le minoranze, chi è più fragile, i diversi da noi. Significa rilanciare l’impegno del sindacato contro ogni discriminazione, per un mondo più libero, solidale, nel rispetto dei diritti fondamentali della dignità della persona”.
CSU