Direttivo CSdL: “Subito un tavolo permanente per l’occupazione e lo sviluppo”
Un tavolo permanente per l’occupazione e lo sviluppo, composto da Sindacato, Governo e categorie economiche, per dare risposte all’emergenza disoccupazione e dare impulso ad una classe politica che finora non ha prodotto nessuna iniziativa efficace per far ripartire l’economia. è l’appello lanciato dal Consiglio Direttivo Confederale della CSdL, riunito nella giornata di ieri.
Partendo dal presupposto che l’uscita dalla black list, che rappresenta comunque un risultato importante, di per sé non produce nessun risultato immediato, serve urgentemente un preciso progetto di sviluppo, e la messa in campo di investimenti pubblici e politiche mirate per creare nuovi posti di lavoro nell’economia reale per i circa 1.500 iscritti alle liste di collocamento.
Ma prima una considerazione di fondo sulla classe politica. Una parte di coloro che oggi si compiacciono per la recente uscita del paese dalla Black list italiana, sono gli stessi che hanno contribuito a far sì che San Marino finisse nella stessa Black list. Allora è evidente che da tempo si pone nel paese una vera e propria questione morale, con la presenza di importanti personaggi politici coinvolti in indagini giudiziarie per vicende di corruzione e malaffare.
Questione morale che impone al mondo politico sammarinese di fare pulizia al proprio interno, e alla magistratura di condurre fino in fondo le proprie indagini per accertare i fatti e perseguire le responsabilità che saranno accertate.
La Centrale Sindacale Unitaria sta lavorando ad un documento sul lavoro e lo sviluppo, che verrà reso pubblico nei prossimi giorni, sul quale verrà avviata una serie di iniziative di coinvolgimento e mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini. Tra i punti cardine del documento, la lotta alla gravissima e sempre estesa piaga del lavoro nero, per liberare posti di lavoro regolari a favore dei disoccupati, e iniziative mirate di formazione per consentire il ricambio generazionale nei posti di lavoro.
Il Direttivo ha quindi ribadito il giudizio negativo verso i tagli lineari alla Pubblica Amministrazione e gli interventi della finanziaria 2014 che colpiscono i fondi pensione dei lavoratori dipendenti e lo stato sociale. Con i tagli alle retribuzioni ai dipendenti pubblici, l’Esecutivo è entrato a gamba tesa sulla contrattazione, vanificando il ruolo contrattuale del sindacato e dei lavoratori.
Particolarmente inaccettabile e inconcepibile è il taglio più cospicuo ai lavoratori precari, pari ad un totale del 6,5%, quando si tratta della categoria più debole che richiederebbe maggiori tutele.
Preoccupazione è stata espressa verso le misure nella Pubblica Amministrazione che si traducono in minori servizi per l’utenza. In particolare, il settore della scuola è già stato interessato da tagli come la riduzione delle sostituzioni, la limitazione degli insegnanti di sostegno e del personale non docente; al contempo è molto diffusa la preoccupazione verso annunciati nuovi tagli da parte dell’Esecutivo, che non potranno che diminuire la qualità dell’offerta scolastica.
Tutto ciò mentre si continuano a non toccare le enormi aree di spreco di risorse pubbliche, tra cui gli appalti, fonti di spese incontrollate che gravano pesantemente su tutta la collettività. Anche questo tema, di cruciale rilevanza per l’equilibrio dei conti pubblici, è un terreno su cui la Confederazione del Lavoro è impegnata a sviluppare le proprie proposte.