Arriva il Grande Fratello anche a San Marino: e la privacy?

Posted On 18 Lug 2022
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Parte la videosorveglianza con decine di telecamere installate. Il Governo emana un decreto e lo porta a ratifica il mese dopo. Chi controlla, certifica e garantisce la privacy dei cittadini?

4/06/2014 – Dopo la ratifica del Decreto Delegato 6 Maggio 2014 n. 75 che regolamenta la “videosorveglianza” e i dati catturati dalle decine di telecamere installate in tutto il territorio della Repubblica, cambieranno molte cose ed i sammarinesi – nel nome della sicurezza – perderanno un bel pezzo della loro privacy. Nel dettaglio il Decreto emanato nei primi giorni di maggio e passato – a dire il vero – un po’ troppo in sordina sia da parte della maggioranza che delle opposizioni, regolamenta la raccolta, l’elaborazione e la conservazione dei dati catturati dalle telecamere, alcune delle quali dotate di tecnologia evoluta e tale da consentire la lettura delle targhe delle auto in transito.

Come appare ovvio ci sono evidenti problemi di garanzia e tutela della privacy dei cittadini: innanzitutto perché il decreto rimanda ad un successivo “regolamento” emanato dal Congresso di Stato (e adottato con parere del Garante della riservatezza dei dati personali, la cui normativa di riferimento è ferma al 1995!). Ovviamente dal Decreto in fase di ratifica non si capisce chi conserverà i dati, chi ne avrà accesso, chi ha la responsabilità di custodirli e vigilare sulla loro riservatezza ed integrità. Di sicuro c’è che le immagini delle videocamere senza lettura targhe verranno conservate almeno 6 giorni (e poi dovrebbero essere automaticamente cancellate), mentre i dati raccolti con il sistema di lettura targhe verranno conservati ben nove mesi, salvo il fatto che gli stessi dati vengano richiesti dalle Forze di Polizia a fini di indagine.

Appare evidente che, soprattutto con la lettura delle targhe e quindi la possibilità di “tracciare” i percorsi delle autovetture all’interno del territorio, con tanto di orari e luoghi di passaggio e la possibilità automatica di collegare la targa all’intestatario, si attua una rilevantissima intromissione nella privacy dei cittadini. Se a questo si aggiunge che a questo sistema si potranno anche connettere gli impianti privati di videosorveglianza, allora è evidente che è indispensabile definire regole chiare, certe e verificabili che questi dati così sensibili non possano essere utilizzati in maniera anomala e illecita.

È indispensabile fare chiarezza assoluta su chi gestirà la videosorveglianza territoriale e sulle conseguenti responsabilità a loro carico: nel decreto si individua l’AASS come amministratore di sistema; noi crediamo che – per ovvi motivi di riservatezza – possa essere preferibilmente una struttura tecnica ubicata presso il Tribunale Civile e Commissariale.

Inoltre, sempre nel Decreto in questione, si va a modificare un articolo del Codice della Strada, introducendo la possibilità di rilevare la velocità ed altre infrazioni anche attraverso i sistemi di videosorveglianza con o senza la presenza o il diretto intervento degli agenti: il tutto ovviamente sempre disciplinato con “regolamento” del Congresso di Stato. Sorge legittimo il dubbio che – parallelamente a quanto avviene in Italia – si stia introducendo un nuovo modo per fare “cassa” alle spalle degli automobilisti, senza che ci sia la necessità delle pattuglie a presidiare ed educare gli utenti della strada.

Le Associazioni dei consumatori sammarinesi – Sportello dei Consumatori e ASDICO – richiedono al Governo di fermare l’iter di ratifica del Decreto presentato in Consiglio Grande e Generale riguardo al quale non c’è stato alcun confronto con le Associazioni stesse e rivedere la normativa (ferma al 1995!!!) che regolamenta il Garante per la tutela della riservatezza dei dati personali (Privacy) recependo le più recenti disposizioni in materia. Inoltre tale decreto dovrà essere rivisto in maniera più specifica e garantista riguardo alla privacy dei cittadini, introducendo pene severissime (non certo amministrative o disciplinari) per gli eventuali reati derivanti dall’uso illecito o distorto dei dati della videosorveglianza e per il mancato rispetto dei vincoli di riservatezza o conseguenti ai termini di distruzione dei dati stessi. L’utilizzo da parte dei Corpi di Polizia per eventuali indagini connesse a potenziali reati o illeciti dovrà essere richiesto esclusivamente dal Tribunale.

Le Associazioni dei Consumatori richiedono al Governo il coinvolgimento per la modifica del Decreto e la verifica dei “regolamenti” attuativi e sono disponibili a verificare e garantire – a tutela di tutta la cittadinanza – il preciso rispetto dei vincoli imposti dalle disposizioni di Legge.

Associazione Sportello Consumatori
ASDICO – Associazione Sammarinese Difesa Consumatori